Il presidente dell’Inter attacca a testa bassa i personaggi coinvolti in Calciopoli: "Se non ci fosse stata una banda, nel 2002 avremmo vinto lo scudetto"
MILANO, 3 febbraio - Clamorosa uscita di Massimo Moratti.
Intervistato da Sky poco prima dell’inizio di Inter-Empoli, il presidente nerazzurro ha sparato una bordata violentissima contro i personaggi coinvolti in Calciopoli. Moratti ha affermato che "il 5 maggio (2002, ndr) se non ci fosse stata quella banda di truffatori, avremmo vinto con qualche punto di vantaggio". Nomi non ne ha fatti, ma non è difficile capire a chi si riferisca il numero uno del club di via Durini. Ma andiamo a vedere nel dettaglio che cosa ha detto Moratti.
Mancini ha detto che è meglio vincere il Campionato con due punti di vantaggio anzichè con 15 altrimenti la vittoria perde di valore. È d’accordo?
Mancini ha detto che è meglio vincere il Campionato con due punti di vantaggio anzichè con 15 altrimenti la vittoria perde di valore. È d’accordo?
"È l’esperienza sul passato, visto quello che è successo l’anno scorso".
O magari pensando al 5 maggio quando lui non c’era ancora…
"Beh, il 5 maggio se non ci fosse stata quella banda di truffatori avremmo vinto con qualche punto di vantaggio. In questo caso lui lo dice per provocare e abituare la squadra a lottare partita per partita".
Ora li chiama "banda di truffatori" (lui di nomi non ne ha fatti), il signor Moratti, parole decisamente pesanti visto che nessun tribunale ha mai condannato (fino ad oggi) nessuna di queste persone (clamorosamente senza nome e identità) per reati di frode, falsificazione di documenti, ricettazione e varie.
A differenza di qualche pregiudicato (concorso in falso e ricettatore con un'identità chiara) che fa parte, ancora oggi, della società di Via Durini di cui lui è il presidente.
ANSA – Il Gip del Tribunale di Udine, Giuseppe Lombardi ha accolto la richiesta di patteggiamento dell'attaccante uruguayano Alvaro Recoba dell'Inter e del dirigente nerazzurro Gabriele Oriali, infliggendo la pena di sei mesi di reclusione ciascuno, sostituita con una multa di 21.420 euro, per i reati di concorso in falso e ricettazione nell'ambito dell'inchiesta sulle procedure seguite per far diventare comunitari giocatori che non avevano antenati in Europa. Nell'inchiesta, divisa in vari filoni, sono coinvolte 31 persone fra le quali 12 calciatori. Oltre al concorso in falso per l'assenza di antenati in Europa, a Recoba e Oriali l'accusa contesta il reato di ricettazione relativo alla patente italiana ottenuta dal calciatore uruguayano, che faceva parte di un gruppo di documenti rubati negli uffici della Motorizzazione di Latina.
A volte pensare, prima di parlare, è un esercizio indispensabile, onde evitare di cadere su questioni che, fino ad oggi, hanno riguardato dipendenti, condannati da un tribunale, che fanno parte della sua società, signor Moratti.
di Cirdan
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