Qualcuno gli ha pronosticato che faranno la fine dei Jalisse, meteore sanremesi scomparse nel nulla. Replica scocciato Giò, al quale non manca l'autoironia: «Da quando ho 6 anni scherzo sul mio cognome. Questo paragone però è fuori luogo: di gavetta ne abbiamo fatta e sarà il tempo a dimostrare il nostro valore». Lola, che deve farsi spiegare il paragone, risponde diplomatica con i numeri: «Non veniamo dal nulla: in teatro ci hanno visto oltre due milioni di spettatori». La bionda, classe 1982 e origini italiane per papà («I nonni erano di Genova e Verona ») e indio-ispaniche per mamma, era la zingara Esmeralda: «Non abbandonerò mai il teatro e la soddisfazione di un pubblico diverso ogni sera». Lui, 34enne di Pescara, dava la voce al mostruoso gobbo Quasimodo: «Ora è bello che ci sia la mia faccia».
Al Festival ci erano già venuti. Lola come ospite l'anno scorso: «Sì, ma questa volta per la tensione ho perso 2 chili in 5 giorni». Giò in gara fra i giovani nel '94 e nel '95: «Un'altra dimensione: questo è il primo vero Festival». Prima che li scoprisse Cocciante, lui era finito nel dimenticatoio: «In questi anni non mi ero mai posto un'alternativa alla musica che è il mio sacro fuoco».
E Lola che faceva? «Nasco come cantante, il primo cd l'ho inciso a 18 anni. In Argentina ho recitato in alcune soap televisive. Nel 2001 ero in Spagna per promuovere il mio secondo album, Cocciante mi ha vista e mi ha chiamata per il musical. Non sapevo neanche dire buongiorno in italiano. Cantavo "Notti magiche" senza capire il testo e pensate che emozione ho provato quando la Nannini mi ha incontrata e mi ha detto: "sei un animale da palcoscenico" ». La cantante è nata nella provincia di Santa Fe, nell'ospedale del «Che»: «Per me lui rappresenta un messaggio, un'idea: rispettando i valori si arriva sempre in un bel posto».
Il suo traguardo è essere una stella a 360 gradi. Il 4 aprile uscirà «Polvere», film di denuncia sul mondo della droga che la vedrà nel cast con Gianmarco Tognazzi e Francesco Venditti: «Basta steccati: se sei un'attrice e vuoi cantare trovi resistenze. E viceversa». Ama dipingere, legge la Bibbia («Cerco di capire tutte le religioni ») e ha come idoli musicali Frank Sinatra «per lo stile e la voce che esprimeva anche dal vivo » e Barbra Streisand. Giò ama il cinema («I maledetti Oldman e Penn soprattutto»), la lettura («I mondi fantastici di Gabriel García Márquez») e in musica «le voci roche e rotte come quella di Joe Cocker».
Coppia nel musical, coppia a Sanremo, presto ancora insieme anche nel musical scritto dalla Nannini su Pia De'Tolomei di cui la canzone sanremese sarà il brano portante. Assieme anche su disco? «No, abbiamo progetti paralleli. Ognuno avrà il suo album che conterrà, oltre a "Colpo di fulmine" anche un altro duetto su "Come stai"», anticipano. Ma dopo 500 repliche di «Notre Dame» e tanti sguardi di passione, non è mai scattato un bacio? «Lei è la più amata dagli italiani, ma per me è solo un'amica», spiega Giò. Conferma Lola: «Lui mi confida tutte le sue storie sentimentali». E poi Lola potrebbe presto andare a nozze. È fidanzata da quattro anni con Manuele Malenotti, ad di Belstaff. «Prima del Festival ha detto che mi avrebbe sposato se avessi vinto Sanremo». Ecco spiegato il sorriso.
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