Tutti contro Casey l'Imperatore. Un filo rosso chiaro e ben evidente, quello che lega i protagonisti del Motomondiale 2008, che accende i riflettori (e stavolta non solo in senso metaforico, visto che in Qatar si correrà per la prima volta nella storia in notturna...) sulla nuova annata con l'esordio di domenica. E allora proviamo a fare le carte alla stagione ormai ai nastri di partenza, tra la voglia di conferma di Casey, quella di riscatto di Valentino Rossi e i tanti protagonisti annunciati in cerca di sorprese....
Casey The King - L'australiano della Ducati, campione in carica, è il monarca che tutti vogliono rovesciare dal trono, dopo il dominio assoluto della scorsa annata (10 vittorie su 15 gare e, soprattutto, la costante superiorità della Rossa di Borgo Panigale sul resto della compagnia). L'accoppiata Ducati-Bridgestone si è dimostrata di affidabilità assoluta e sembrano esserci tutti gli elementi per il bis, allontanata definitivamente la minaccia costituita da una monomarca di pneumatici per l'intero circus mondiale, che avrebbe chiaramente limitato i vantaggi conquistati con un duro lavoro di ricerca e sviluppo dal binomio Desmosedici-Bridgestone. Da parte sua, Stoner anche nei test invernali si è confermato, e di gran lunga, il primo della classe. E anche come personalità il "cangurino" sembra ver messo a frutto l'iride conquistata: prova ne sia la polemica riaperta di recente proprio con Rossi, realativa al poco stile mostrato dal pesarese nel commentare lo scorso anno il successo mondiale del ducatista. Parole cui non dar tropp peso, certo, ma che dimostrano come, se necessario, anche il canguro sappia tirar fuori le unghie.....
Il "nuovo" Valentino – Smaltita la cocente delusione dello scorso anno (che fa il paio con quella di due stagioni fa, quando il titolo sfumò per una scivolata nell'ultima gara a Valencia), ritrovato lo status di single, patteggiato l'accordo col fisco, recuperata la residenza italiana e rotto il decennale rapporto col suo storico manager Gibo Badioli: è un Valentino Rossi nuovo di zecca quello che darà l'assalto al mondiale. L'ipotesi di restare all'asciutto per il terzo anno consecutivo non lo sfiora neanche, ma Vale deve comunque fare i conti con una Yamaha ripartita praticamente da zero dopo le controprestazioni del 2007. Rossi ha messo alla frusta team e casa nipponica, e i frutti si stanno vedendo (molto bene i test in Malesia), ma la resa con gomme da qualifica – proprio le Bridgestone volute da Vale dopo le dure polemiche dell'anno scorso con la Michelin - non è ancora ottimale. Insomma, bisognerà ancora lavorare di polso, per colmare a suon di accelerazioni e derapate i decimi che ancora lo dividono da Stoner.
Melandri, dove sei? - Più preoccupante la situazione per quella che dovrebbe essere la "seconda punta" della pattuglia italiana. Rotto lo storico sodalizio con la Honda (non ufficiale) e il suo mentore Fausto Gresini, Marco Melandri si è ritrovato in sella a una Ducati fresca campione del mondo. Il meglio che c'è in circolazione, quindi. Solo che il "Macio" non è mai riuscito a entrare in sintonia, finora, con la Desmosedici. Problemi di adattamento e compatibilità tra un super-motore e uno stile di guida morbido, dolce, come quello di Marco. Certo però che l'occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, e potrebbe esssere l'ultimo treno buono in una carriera arrivata a una di quelle svolte che fanno la differenza tra un grande talento e un campione mancato....
Inossidabile Capirex – Amarsi e dirsi addio. Finita la love-story con la Ducati (cui ha regalato i primi successi in MotoGp e anni di esperienza nello sviluppo di motore e pacchetto moto/pneumatici, avendo ricevuto in cambio affetto e visibilità), Loris Capirossi ha deciso, a 35 anni, di ricominciare in sella a una Suzuki. Il grande finale di annata nel 2007 ha dimostrato che Loris, se messo in condizione e con la giusta concentrazione, può ancora fare la differenza. Il problema, finora, è stato però proprio la Suzuki: partita con entusiasmo e tempi stimolanti, la moto giapponese si è persa tra troppe sperimentazioni, un mix di materiale nuovo e vecchio che ha disorientato non poco Loris e il suo compagno di team, l'australiano Vermeulen (sesto nel Mondiale 2007), apparso comunque in ripresa nelle ultime uscite. Strada che spera presto di imboccare anche Capirossi. Certo però che ci vorranno cuore e grinta per colmare il gap che i lo separa dal vertice.
Dani, Nick e gli altri – Pedrosa e Hayden, ovvio. Gli alfieri Honda rappresentano il punto interrogativo forse più stimolante alla vigilia della prima gara dell'anno. Perché se sei considerato di fatto l'erede naturale di Valentino Rossi (come accade da un paio d'anni allo spagnolo) e se a Valentino hai strappato un titolo (come capitato a "Nick The Quick") non puoi pensare di nasconderti nel sottobosco dello schieramento di partenza. Pedrosa però sta pagando la caduta avuta a Sepang nei primi test dell'anno: frattura alla mano destra e conseguente placca che crea non pochi problemi alla guida. Peccato , perché Dani gommato Michelin stava volando con tempi da capogiro. Binomio vincente, quello Honda-Michelin, anche per Hayden, ma solo per quello che riguarada l'assetto da qualifica. Per la gara, invece, il problema è ancora lo sviluppo e l'affidabilità del motore. Senza contare, poi, che da sempre i nipponici hanno un occhio di riguardo per Pedrosa, e non certo per Nick... Nel pacchetto degli outsider da tenere d'occhio anche la Kawasaki di John Hopkins, sempre nel gruppo dei migliori per tutto il 2007, e quel James Toseland che dopo aver a lungo dominato in superbike ha fatto il grande salto, e che finora ha impressionato alla guida di una Yamaha non ufficiale della squadra-satellite Tech3.
Esordienti terribili – Ma le vere sorprese potrebbero arrivare da un terzetto di giovanotti di tutto valore, all'esordio nella classe regina. Jorge Lorenzo, spagnolo, 20 anni, dopo aver conquistato due titoli consecutivi in 250, è il compagno di squadra più scomodo che Valentino Rossi potesse trovare: talentuoso, irriverente, velocissimo. Non dispone dell'ultima evoluzione del 4 cilindri Yamaha (riservata a Vale..), ma fino a ora si è trovato a meraviglia con le Michelin, ripudiate invece dal più celebre collega. A 21 anni, Andrea Dovizioso (principale rivale di Lorenzo in 250, un titolo in 125) è salito in sella a una MotoGp con il piglio del campione: massima concentrazione, studio approfondito della sua "nuova" Honda, analisi dei problemi di trazione in uscita di curva e di vibrazioni sull'anteriore. Risultato? Tempi che lo hanno collocato tra i migliori sia Jerez che a Losail. E protagonista a Losail anche il terzo del mondiale 2007 (e anche nel 2006..) in 250, Alex De Angelis, 24 anni, all'esordio col team Honda Gresini. Sotto la sapiente guida di Fabrizio Cecchini, il sanmarinese ha cominciato ha studiare con gradualità tutto il potenziale della gommatura Bridgestone. E il cronometro, finora, è stato dalla sua parte.
Luci della ribalta – Inevitabile che sia uno dei temi "caldi" di inizio stagione. L'esordio in notturna sul circuito di Losail, illuminato per l'occasione da un impianto di 3.600 luci costato la bellezza di 15 milioni di dollari, desta curiosità e dubbi. Difficile abituarsi a correre a 300 km/h con un'illuminazione artificiale, l'umidità e l'escursione termica molto forte (alle 21, ora italiana del Gran Premio, temperature intorno ai 16 gradi) potrebbero mandare in crisi gomme e asfalto. Ma l'interesse per questa prima gara by night rimane. Un modo ingegnoso, non c'è che dire, quello studiato dagli organizzatori, per oscurare gli sconsolanti vuoti sulle tribune cui ci aveva abituato il Gran premio del Qatar nelle ultime stagioni...
Altre classi – Nella 250 saranno l'Aprilia e la sua "controllata" Gilera le case da battere: lotta per il titolo ristretta a Bautista, Locatelli, Simoncelli, con le KTM pronte a inserirsi. Occhio al ritorno in piosta di Poggiali e all'arrivo di Mattia Pasini. In 125 l'iridato Talmacsi è il gran favorito, con Aprilia, Derbi e KTM in lotta per il titolo costruttori.
di Dario Ricci
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