Milano capitale d’Europa in questo venticinque aprile, una giornata spettacolare sotto ogni punto di vista, corse belle ed appassionanti, con un folto pubblico a far da degna cornice. La prova clou era il GP d’Europa, corsa di Gruppo I per indigeni ed esteri di quattro anni. La vittoria parla francese, grazie all’indigeno Igor Font allenato ed interpretato dal binomio Fabrice Souloy e Jean-Michel Bazire, coppia che ormai sta letteralmente spopolando nella prove di maggior prestigio non solo in Francia, ma ora anche in Italia. Così come l’ultimo GrI disputatosi a Milano, il Nazioni, vinto da Oiseau de Feux, anche l’Europa ha visto la coppia transalpina sul gradino più alto del podio. Il successo per Igor è arrivato al termine di una corsa sviluppatasi tatticamente in modo perfetto. Partito velocemente, l’indigeno d’oltre confine si è appostatonella scia del leader Iulius del Ronco e ha sfruttato il duello tra quest’ultimo e Iglesias, restando incollato al leader fino all’imbocco della retta finale, quando, trovata la destra libera sul calo di Iglesias, si è avventato su Iulius del Ronco con scatto secco ed imparabile grazie al quale è passato a 200 metri dal traguardo. Vittoria dunque netta e meritata per Igor Font che ha sì sfruttato lo schema ideale ma che è stato protagonsita di tutte le fasi salienti della corsa, dallo strappo iniziale fino allo spunto finale. Igor dunque va ad allungare la striscia di miglioramenti ottenuta da cavalli italiani passati alle cure del binomio francese Souloy-Bazire, come Giuseppe Bi, Gambling Bi e primo su tutti Exploit Caf. Nei preventivi la corsa si proponeva match tra Iglesias e Iulius el Ronco. La lotta tra i due si è realizzata solo in parte, visto che il portacolori di Sergio Carfagna oggi non era lo splendido cavallo ammirato di recente. Già a Torino Iglesias era apparso poco pulito di andatura, inconveniente rimediato grazie ad una modifica alla ferratura ed alla sua immensa classe. Oggi invece il pupillo di Enrico Bellei non ha brillato, forse il grosso infortunio subito nello scorso settembre ha lasciato qualche traccia. Al via Iglesias non è scattato come si pensava obbligando Enrico Bellei a subire gli eventi, così al comando si è portato Iulius del Ronco, seguito da Igor Font. Dopo un primo chilometro Igelsias ha provato la mossa a sorpresa puntando dritto sul leader. Tra i due la lotta si è protratta per 600 metri, percorsi in un violento 41.6 con 27.7 di frazione, misura che ha definitivamente tagliato le gambe all’attaccante costretto a desistere già all’imbocco della retta finale. Iulius, respinto l’attacco del rivale, ha provato la difesa fino in retta ma si è dovuto arrendere alla stoccata di Igor Font. Il pupillo di Pietro Gubellini ha comunque dimostrato di avere classe e parziale, ma ancora una volta, pur trottando i due giri di pista in 2.24, non è riuscito a centrare la vittoria. Terzo posto a distacco per Ismos Fp, che, lento al via, ha subito il secco allungo dei primi, ma è poi tornato con coraggio nel tratto finale a far sua la terza moneta. Irresistibile ha confermato con il quarto posto le doti di costanza e regolarità grazie alla sua lunga progressione. Note positive poi per Ilaria Jet capace di entrare nel marcatore dopo una lunga serie di prove opache, palesando un valido progresso di rendimento. Gli altri non si sono mai visti, tranne Irving Rivarco protagonista per un giro, veloce a filtrare dalla seconda fila per accompagnare Iulius fino a quando le energie lo hanno sorretto. La prova Filly ha sorriso a Pietro Gubellini, a segno con Iuma Ek. La cavalla della Al.Do. si è presentata al via senza una prova di rientro, sulla scorta di un solo lavoro svelto sulla pista la scorsa settimana, esistevano quindi alcuni dubbi relativi ad una condizione non ottimale. In corsa invece Iuma si è dimostrata tonica e prontissima, ribadendo così lo standard di rendimento che l’ha vista protagonista di tutte le prove Filly della generazione. Dopo la vittoria nel Nazionale ed i tanti piazzamenti, su tutti quelli nelle Oaks e nel Mangelli, è arrivata questa successo meritato ma anche fortunato. Iuma ha colto avvio volante provando a superare l’opposizione interna di In Wise As che con il sopraggiungere della curva è rientrata alla rivale. Iuma ha così parcheggiato nella scia di In Wise. Quest’ultima, dopo il secco strappo al via, ha subìto il lungo pressing di Irina, che partita con cautela, ne ha scardinato le resistenze sulla retta opposta all’arrivo grazie ad una frazione in 28 secchi. In retta Irina è passata ma dalla sua scia è spuntata Iuma che, in terza ruota sull’ultima curva dopo essersi liberata dalla corda grazie ad una magia di Pietro Gubellini, ha prodotto l’allungo. A 50 metri dal palo Irina ha confuso il passo regalando così la vittoria a Iuma. Iuma dunque in premiazione al termine di una corsa meritata ma come detto fortunata. Irina rimane comunque la vincitrice morale, visto che ha confuso il passo a traguardo quasi acquisito, vanificando un percorso esterno in 1.55. La portacolori di Carfagna, giornata nera la sua, ha dimostrato che le sei vittorie consecutive non sono state di certo casuali, avendo in suo possesso doti di fondo e parziale secco. Piazza d’onore per Imbimba. Marco Smorgon dopo un avvio prudente è risalito per gradi affacciandosi sui primi ai 400 finali, subendo l’anticipo di Iuma. In retta Imbimba ha recuperato il terreno perso in curva avvicinando Iuma ma senza riuscire a impesierirla. Ottimo dunque il suo secondo posto e visto l’errore di Irina se fosse riuscita a chiudere la porta a Iuma avrebbe anche vinto, ma come ha detto il suo driver “non si può mai avere tutto dalla vita e bisogna saper accontentarsi”. In Wise ha conservato la terza piazza confermando in corsa la sua linea, visto che è stata messa sotto pressione dall’inizio alla fine senza possibilità di rifiatare un solo attimo. Iri Horse e Inga Allmar hanno completato il marcatore senza mai entrare nel vivo della lotta. In errore poco dopo il via l’attesa Island Effe, avviatasi con troppa foga sotto le ali dell’autostart. Nel pomeriggio milanese anche due prove di Gruppo per i tre anni. Nel Premio Emilia vittoria per Lana del Rio. La puledra presentata da Santo Mollo ha ribadito di essere al momento una delle migliori femmine della generazione. Partita a velocità incredibile è stata respinta da Lovely Bi, decisa a mantenere la testa, da che ne è scaturito un 27.8 per i primi 400 metri. Ripiegata in seconda posizione, Lana ha subìto il rallentamento della leader fino all’ingresso della curva finale quando, sfruttando il calo di Lollypop Wise risalita all’esterno durante il percorso, ha trovato la luce per scattare travolgendo Linda di Casei, a suo volta passata sulla ormai stanca battistrada. Media finale di 1.14.3 che non testimonia appieno l’impressione lasciata. Linda ha ottenuto la piazza d’onore mettendo in campo una buona progressione finale, battuta però da una cavalla che al momento sembra esserle superiore. Terzo posto per Lovely Bi, arresasi solo in retta, che seppur in calo ha dato fondo a tutte le energie per occupare un meritato posto nel marcatore. Molte della altre al via, per non dire quasi tutte, sono finite in errore, con Lollypop in calo ai 400 finali dopo corsa nel complesso agevole, e L’Amoureuse anch’essa in errore all’imbocco della retta quando sembrava poter ambire ad una piazza. Nel Premio Veneto si è imposto Leoner of Brown. Il pupillo di Edy Moni, interpretato in modo perfetto da Roberto Andreghetti, è filtrato in terza posizione alla corda, prendendo la via del largo dopo meno di un giro. Da lì in poi Leoner ha messo in campo una serie di paletti in costante allungo che hanno steso il leader Lovelock Roc per fare poi passerella in retta d’arrivo. Vittoria dunque per il più forte in pista, con un percorso tutto all’esterno. Piazza d’onore per Lagas Bi. Velocissimo al via, il pupillo di Daniela Nobili ha mandato Lovelock dopo il primo quarto, riproponendosi poi in retta con un allungo di buona fattura. Terza piazza per Lovelock Roc, leader con spesa ma arrivato a traguardo più per forza di inerzia che per potenza. Luxor delle Badie ha provato a seguire l’avanzata esterna di Leoner ma non è stato capace di seguirne il ritmo, arrivando quarto al traguardo. Long Drink Lucy ha completato il marcatore senza dare mai uno squillo rilevante. Gli altri praticamente non sono mai stati in corsa.
da IPPICA.BIZ
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