..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 22 maggio 2008

GIGI MONCALVO - PARTE SECONDA


Dopo la prima parte, continua la nostra intervista a Gigi Moncalvo:
CALCIOPOLI E LA POLITICA
10. Guido Rossi. Una scelta personale di Petrucci o un'imposizione dalla politica? Perché proprio un ex CDA Inter quando era palese che a trarre vantaggio da Calciopoli sarebbero state Roma ed Inter? Crede che Geronzi, che si dice consigliò ai soci di Abn Amro la nomina di Rossi a legale nel caso Antonveneta, abbia avuto un ruolo?
”La “cupola” del calcio è anche quella che controlla questo paese: veri poteri forti che contano molto di più della politica, della stessa magistratura, e purtroppo anche di tutti noi cittadini messi insieme. Il potere finanziario-bancario ha bisogno del calcio, e degli scandali (creati ad arte) legati ad esso per distrarre l’opinione pubblica, per far parlare di altro, per continuare a fare i suoi giochi senza che nessuno disturbi i manovratori. Guido Rossi è un uomo del sistema, ma non solo. Geronzi non è solo un grande banchiere e il datore di lavoro di Carraro, ma molto di più. Gli intrecci sono tanti e notevoli. Se uno va a vedere qual è stata la parcella di Guido Rossi per curare la vicenda Antonveneta, impallidisce e s’incazza. Ma si domanda anche: a un signore come Rossi, che ti fattura mille dollari ogni minuto del suo tempo, come è venuto in mente di dedicare alcuni mesi del suo preziosissimo, e ben retribuito tempo, per “ripulire” il mondo del calcio (si è visto con quali scarsissimi risultati!)? Beh, se tu fai un grosso favore a qualcuno, certe volte sembra che glielo hai fatto gratis, ma la riconoscenza del beneficiato poi passi a incassarla col primo grosso incarico che egli per riconoscenza e gratitudine ti affida”.
11. Con un Governo differente, pensi che Calciopoli avrebbe avuto il medesimo decorso e il medesimo esito?
"Il governo, i partiti, la politica contano meno di quanto si creda. Oggi, da anni, contano la finanza, le banche, gli affari. Il Sostituto procuratore Greco di Milano in un libro dice che se oggi vuoi fare affari e miliardi non ti "compri" un politico facendogli approvare le leggi che ti servono. Fai prima ad andare a Londra a "comprarti" un broker o un finanziere che manovra derivati e bond: in un attimo inventa qualche "prodotto finanziario" per fregare milioni di piccoli risparmiatori. E il guadagno è rapido è assicurato. Voglio dire: oggi è più potente un banchiere o un ministro? E' chiaro che la politica, il potere politico ti può essere utile in funzione "difensiva", allorché (dopo aver preso una botta) tu capisci la lezione e cerchi almeno di rialzarti. La Juve, contrariamente al Milan e alla Fiorentina, non ha avuto una struttura di potere difensiva (non parlo dell'avvocato del processo), un Berlusconi (che ha confessato di aver passato settimane a studiare le carte su Meani e ad "adoperarsi" perché la giustizia trionfasse, ma solo a favore del Milan, evidentemente). Anche Diego Della Valle è potente, appartiene all'alta finanza, è azionista del Corriere, è in società con LCdM, bisogna fare i conti con lui. Perfino Lotito si è dato da fare col giro politico romano e ha portato a casa qualcosa per la sua Lazio. Noi invece da chi siamo stati difesi? Perché i potenti LCdM, Gabetti e Grande Stevens non hanno mosso un dito, anzi? Se lo avessero fatto anche noi avremmo preso solo una penalizzazione, ma in serie A. Ne sono certo. No, si voleva la Juve in B, Moggi e Giraudo dipinti come lebbrosi, gangster, delinquenti. E ora, il pm Narducci, ci dice anche: piduisti. Ma che P2 era se si è fatta mettere sotto così? Come mai Narducci non ha trasformato questi suoi proclami in capi di imputazione relativi all'organizzazione atta a sovvertire i poteri dello Stato, calcistico spero. Bum! Bum! Bum! Mi è capitato recentemente di leggere una cosa tremenda. Su "Style", il mensile del Corriere della Sera (numero di marzo 2008), c'è un articolo di Dario Di Vico, vicedirettore del "Corriere" e uomo di fiducia di Paolo Mieli. Nelle pagine iniziali di quel magazine c'è una scheda di presentazione dei principali editorialisti e quindi anche di Di Vico. Viene scritto su di lui: "Come tutti i bravi direttori odia Totò Riina, Bin Laden, Ahmadinejad, il Ku Klux Klan e Luciano Moggi". Vi faccio notare il verbo "odiare" e l'espressione "come tutti i bravi direttori". Ma 'sta roba Di Vico se l'è scritta lui o ha consentito che gliela scrivessero? Si riconosce in quella mini-biografia? Se sì, non si vergogna? Se no, perché non fa cacciare dall'alto del suo potere quello sprovveduto che ha scritto quelle cose? Un fatto è certo: all'interno di RCS Editore, i "bravi direttori" odiano Riina, e va bene, Bin Laden, e va bene, Ahmadinejad, e va bene, il Ku Klux Klan, e va bene, ma il nostro Luciano che cosa c'entra? Per quali reati, di grazia, è stato riconosciuto colpevole e quando?Complimenti, comunque al vicedirettore del Corriere della Sera. Nei sette anni in cui ci ho lavorato io, il Corriere aveva un altro stile, altri uomini e non erano tutti appecoronati al potere dominante, nemmeno in fatto di calcio. E alla Gazzetta sono lontani i tempi di Gualtierino Zanetti, Gianni Brera, Bruno Raschi, Luigi Gianoli, Gino Palumbo. Vedete, la cosa che mi fa più rabbia è questa: sappiamo tutti che sarebbe bastata una sola telefonata di Montezemolo a Mieli e Verdelli per far interrompere il massacro della Juve: una telefonata dell'"azionista" ottiene sempre effetto. Ma Montezemolo quella telefonata non l'ha mai fatta, anzi, sembra il contrario. L'ennesima conferma che non gliene frega niente della Juve".
12. Ritiene che il modo in cui è stata gestita Calciopoli abbia danneggiato l'immagine del Paese e influito sulla mancata assegnazione degli Europei 2012?
"Si, e questa è la bella lezione che si sono presi certi furbacchioni che grufolano nel formaggio del sistema. Siamo stati battuti persino da Polonia e Ucraina per gli Europei 2012. Pensate che smacco per i campioni del mondo in carica. Quando si festeggia e si delira per una vittoria (l'Expò di Milano) bisognerebbe anche andarsi a nascondere per uno smacco come quello degli Europei. E così sono sfumati miliardi di "torte", che loro pensavano di confezionare, per costruire stadi e alberghi e strade. E Carraro è sempre lì al suo posto. Ma Geronzi che se ne fa?".
IL COMPORTAMENTO DELLA PROPRIETA'
13. Al primo apparire delle intercettazioni John Elkann dichiara di essere vicino a squadra e allenatore, implicitamente scaricando la Triade. In pratica, la condanna della Juve alla B viene ufficializzata dalla stessa proprietà. Secondo lei in quella scelta, quanto c'è di ingenuità e quanto di scelta calcolata?
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