..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 18 maggio 2008

LA BANDA

A volerla raccontare romanzata mi pare la storia di Gulliver che diventa Lilliput. Undici punti di vantaggio che si riducono a uno solo, la squadra di extraterrestri che diventa "normale": una rivoluzione che sembra irreale e che invece non lo è. L'Inter può perdere tutto oggi. Ma può anche riconquistare tutto quello che riteneva suo. Dipende da quest'ultima giornata che potrebbe somigliare alla sfida finale di quei film di una volta, tipo Ok corral e dintorni. Oggi, però, manca lo scontro diretto, e quello per interposto avversario non è la stessa cosa. L'Inter gioca con un bonus non indifferente, perché vincendo può infischiarsene del risultato della Roma, e tuttavia le premesse, gli incroci e le condizioni sono tali che tutto può ancora accadere. Porrei in primo piano lo stato d'animo dei nerazzurri, che potrà avere un suo peso sull'andamento della sfida, ma a occhio e croce potrebbe essere più dura per la Roma a Catania che non per l'Inter a Parma. I giallorossi debbono solo vincere perché un pareggio annullerebbe le loro speranze. Il pari andrebbe benissimo invece agli etnei, avvantaggiati di certo anche dalla situazione ambientale, infuocata per la Roma assai più di quanto potrà essere al Tardini per l'Inter. Però la squadra di Mancini non può fidarsi, il pareggio potrebbe costarle caro, e, in ogni caso, il Parma può avere possibilità di salvarsi solo vincendo. Non sono più una sorpresa per nessuno questi ragionamenti che chiamano in causa la crisi vissuta dall'Inter, che poteva essere più grave senza l'ausilio di qualche angelo custode: se Matarrese dovesse continuare con la barzelletta del campionato regolare, legga attentamente il Corriere dello Sport, là dove si citano i tantissimi casi che hanno favorito (involontariamente) quest'anno i nerazzurri o si faccia invitare alla prossima assemblea dei Club giallorossi.

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