Al 33° della ripresa l'arbitro Gava concede in favore dei neroazzurri un calcio di rigore dubbio che avrebbe potuto consegnare il 16° scudetto all'Internazionale Milano, contro un Siena oramai salvo, sul risultato di 2-2.
I rigoristi dell'Inter (notizia che si apprenderà in seguito) sono nell'ordine stabilito prima del match: Cruz, Materazzi e Suazo.
Incurante di tale graduatoria, Marco Materazzi si appropria della sfera, come molti di noi hanno visto fare, al più bullo o a chi porta il pallone, solo nelle partitelle tra ragazzini sui campetti sterrati di periferia. Materazzi posiziona la palla sul dischetto del calcio di rigore mentre a pochi metri di distanza viene portato via a braccia, da Vieira e compagni, un esterefatto Julio Cruz che avrebbe voluto calciare il rigore assegnato. Il capitano neroazzuro Javier Zanetti non interviene nella diatriba, se ne lava le mani, lascia che Matrix spadroneggi. Materazzi decide che il ruolo dell'eroe deve essere suo, sua la firma sullo scudetto.
Quattro passi di rincorsa e poi il tiro...............che viene parato dal portiere dei senesi Manninger. Il risultato rimarrà inchiodato fino al termine dell'incontro sul 2-2 e la conseguente festa scudetto rimarrà nella gola di tutti i tifosi neroazzurri.
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Non chiedono nulla le due compagini in campo al campionato, la Sampdoria ha raggiunto la qualificazione in coppa Uefa grazie alla sagacia tattica di mister Mazzarri e i gol di Bellucci e Maggio oltre al talento immenso di Antonio Cassano, mentre la Juventus, dopo il purgatorio è tornata a riassaporare il profumo d'Europa con la qualificazione ai preliminari di Champion's League.
E allora ci si può divertire con la sfida a chi diverrà il capocannoniere della stagione.
In lizza tre nomi: Borriello (impegnato domani a Bergamo), Del Piero e Trezeguet, appaiati a quota 19.
Dopo solo sette minuti la classifica si sblocca, Del Piero porta in vantaggio la Juventus raggiungendo così quota 20 gol e istallandosi momentaneamente in vetta alla speciale classifica.
Passano ancora otto minuti, e proprio su un'azione del capitano bianconero, Palombo atterra il numero "10" juventino in area di rigore, per Valeri non ci sono dubbi: è calcio di rigore.
Basta un'occhiata del capitano a David Trezeguet (le immagini si commentano da sole) per far capire chi sarà a presentersi dagli undici metri per la massima punizione.
Ci va David, botta secca e centrale, Sampdoria 0 Juventus 2, e la sfida continua, 20 gol a testa per la coppia d'oro dell'attacco bianconero.
Al 64' sarà ancora su calcio di rigore concesso dall'arbitro Valeri che Alex del Piero porterà nuovamente in vantaggio la Juventus dopo il recupero blucerchiato con le segnature di Cassano e Maggio, ristabilendo il vantaggio di un gol sul compagno di squadra franco-argentino e di due sull'attacante rossoblu Marco Borriello per la classifica di capocannoniere stagione 2007/08, ma questa è un'altra storia.
Scoprire le differenze tra queste due situazioni è semplice come trovare le differenze tra un bullo di periferia ed il Garrone del libro "Cuore".
Basti guardare nel palmares di Materazzi-Cruz e in quello di Del Piero-Trezeguet.
C'è chi ha giocato per una vita con la consapevolezza che questo sport, il calcio, è fatto principalmente di gioco di squadra, e non importa chi domani finirà sui giornali o a chi verrà chiesta l'intervista esclusiva per questo o per quel trionfo, l'importante sarà vincere, sarà vincere tutti insieme, guardandosi negli occhi (proprio come è successo oggi) da uomini, senza invidie o manie di protagonismo, senza dover rubare la scena a niente e nessuno, ma con la voglia di un'abbraccio per condividere un successo sudato, rincorso e voluto tutti insieme, giorno dopo giorno.
Alessandro Del Piero ha dimostrato ancora una volta, per chi avesse dei dubbi, il perchè indossa da sempre la maglia bianconera, essendone diventato un simbolo, un'icona, un modo di essere per tutto il popolo bianconero, e, caso della vita, per essere stato l'ultimo capitano della storia in bianconero della famiglia Agnelli e sopratutto di Gianni e Umberto.
Per alcuni sarà complicato riuscire a capire e/o leggere tra le righe cosa significa essere dei vincenti, ma per noi, che grazie alla Juventus e ai suoi uomini siamo cresciuti e abbiamo appreso la cultura della sport è normale avere visto, in un tranquillo sabato pomeriggio di fine maggio, il capitano di una storia leggendaria lasciare il "suo" posto ad un amico.
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