..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 4 luglio 2008

LANA DEL RIO - E SONO 3 SU 3

Ancora "Lei", la regina incontrastata di questa estate 2008, si è portata a casa il terzo Gruppo I consecutivo, e dopo aver conquistato con il piglio della migliore rispettivamente Giovanardi (Modena) e Città di Napoli, ieri sera ha ancora una volta vinto e convinto sul percorso dei 2100 metri dell'anello milanese di San Siro a Milano.
E per la terza volta consecutiva, la sua duttilità tattica, le ha permesso di prendere la testa dopo 300 metri, per poi controllare tutto e tutti lungo il percorso.
Adesso si comincerà a dire che se una femmina di una generazione, vince in questa maniera è perchè non ci sono cavalli "buoni" che la possano contrastare, che non c'è un vero rivale degno almeno di tale nome.
Al Giovanardi fu un'altra femmina a finire seconda sul palo, Letter From Om, e addirittura il podio fu completato da un'altra femmina ancora, Leonida Grif, mentre al Città di Napoli le piazze furono occupate rispettivamente da Lino Om e Le Touquet (finiti ieri sera nel tabbellone dei ritirati).
Lisa America, altra femmina, è terminata, ieri sera, dopo percorso oneroso al terzo posto dietro l'appostato e ottimo secondo Lorenz del Ronco, pluripiazzato classico.
E se si considera il record di 1.12.4 con il quale Lover Power ha vinto e convinto la prova Filly, si può tranquillamente dire che questa della lettera "L" è una generazione che ha visto, e sta vedendo, nel sesso debole un vero e proprio cambio della guardia.
Un caso? Forse, io alle coincidenze non credo molto, e se negli ultimi due anni, parlando di "Nazionale", le vincitrici sono proprio state due "ragazze", Giulia Grif anno 2006 e Ilaria Jet anno 2007, beh evidentemente qualcosa sta cambiando.
E ben vengano questi cambiamenti se fanno parte del trotto nostrano, se fanno parte di un allevamento che rimane, allo stato attuale delle cose, il vero fiore all'occhiello di quest'ippica italiana.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti e le richieste e gli ingaggi anche da oltr'alpe (vedere Souloy che continua a fare incetta di campioncini di casa per trasformarli in autentici bancomat da Gruppo I) non devono considerarsi un altro caso.
Quindi onore a Lana del Rio, che non solo ha vinto, ma ha convinto, confermando (ed è la cosa che sostanzialmente nell'ippica moderna rimane la più difficile) l'attuale stato di forma fisica e psicologica.
Il ragguaglio cronometrico è stato più che buono, daltronde dopo il 14.3 del premio Emilia (per la cronaca sono 4 le corse consecutive di Gruppo che l'allieva di proprietà di Francesca Lo Bue mette in carniere, tanto per ribadire la costanza), ancora il 14.3 del Giovanardi e il 13.5 del Città di Napoli, ieri sera si è permessa un primo giro nell'ordine del 16 e virgole per poi chiudere con un ultimo "chilo" nell'ordine del 12 e spiccioli per un complessivo 1.14 spaccato.
Gli avversari? Lontani, tanto lontani, tra conferme (Lorenz e Lisa), delusioni (Larry, Light) e rimandati (Lino e Le Touquet).
Concludo con una considerazione.
Semplice, a volte, considerare la mancanza di avversari come scusa plausibile per il dominio incontrastato di un elemento che sta facendo incetta di vittorie, forse è la cultura di questo Paese, che non ribadisce quasi mai la superiorità di chi, sul campo, la merita, ma è sempre prodigo nel trovare nei "se" e nei "ma" la soluzione a tale mancanza del cosidetto spettacolo.
Varenne non faceva tutto sommato spettacolo, o meglio, non c'era obbiettivamente parlando chi poteva contrastarlo, salvo qualcuno che successivamente ad uno scontro testa a testa con il Capitano ha dovuto subire l'onta di un regresso di condizione che ne ha segnato inevitabilmente la carriera, Varenne "era" lo spettacolo, vederlo trottare, leggerne i parziale, la fluidità di azione, insomma il "trotto".
Lana del Rio non sarà mai Varenne, e ci manca, porta in dote i geni del campionissimo e questo già basta e avanza e anzi si vede e si nota benissimo, ma fa spettacolo da se, con quella sua leggiadria nel muoversi, con quel cambio di passo devastante, con quella duttilità tattica che la vista vincere in qualunque schema, e sopratutto con quella testa che sa che c'è "papà" che, pur non presente, la guarda e la osserva come la sua principessina.
In molti aspettano Lord Capar, unico avversario non ancora affrontato in pista che vale i migliori della generazione, ma a forza di aspettare questo o quello Lana si avvicina al Derby, e sulla sua strada, fin'ora, ha già lasciato un segno incacellabile, 3 Gruppi I di fila.
di Cirdan

1 commento:

antonio ha detto...

E' impressionante, batterà tutti i record...