trionfano Minguzzi nella lotta e Cainero nel tiro a volo
Chiara Cainero è oro nel tiro a volo
Un tiro d'oro: Chiara Cainero è la nuova campionessa olimpica del piattello. L'atleta friulana non ha sbagliato nei colpi di spareggio ed ha centrato i piattelli conquistando una medaglia d'oro mai vinta prima in assoluto dall'Italia olimpica. Ed è anche la prima donna italiana a vincere un oro nella specialità in competizioni internazionali. La gara si è disputata sotto un vero e proprio diluvio, il che ha reso insidiose le pedane di tiro. La Cainero, in forza al Corpo forestale dello Stato e alla sua seconda Olimpiade, nelle tre serie di qualificazione aveva realizzato rispettivamente 25, 24 e 23, totalizzando 72 centri e stabilendo così il nuovo primato olimpico della specialità. Allo spareggio si era arrivati con 93/100, un risultato che già era da podio, poi lo spareggio vincente che ha dato il quinto oro all'Italia in queste Olimpiadi. La Cainero ha sottolineato all'Ansa la difficoltà del campo di gara nella finale dello skeet. «Non è stata una finale facile, anche per le condizioni meteo. Pensavo ci volesse un punteggio più alto per fare il podio», ha spiegato l'atleta di Udine, che ha raggiunto la migliore condizione solo negli ultimi giorni, dopo il periodo di allenamento pre-olimpico a Singapore. La cecchina friulana pensa già al futuro. «Ho 30 anni e ancora molto da dare a questo sport - ha detto - spero di arrivare alle Olimpiadi di Londra».
È una medaglia storica, l'oro azzurro vinto nella lotta greco-romana, categoria 84 kg, dal poliziotto 26enne Andrea Minguzzi da Castel S. Pietro.
In finale l'atleta delle Fiamme Oro ha superato l'ungherese Zoltan Fodor, al termine di un combattimento che ha visto l'azzurro dominare. Una medaglia per l'Italia nella lotta greco-romana mancava dalle Olimpiadi di Barcellona, 1992, con l'argento di Vincenzo Maenza; l'oro mancava da ancor prima, da Seul 1988, sempre vinto da Maenza, di cui Minguzzi si proclama erede con questa vittoria. L'atleta italiano corona un anno straordinario, sommando l'oro olimpico al titolo europeo conquistato in Finlandia, titolo continentale vinto anche lo scorso anno in Bulgaria. Nel corso di questo torneo olimpico Minguzzi, dopo un primo incontro abbastanza agevole contro il francese Melonin Noumonvi, aveva dovuto superare l'handicap di un sorteggio terribile: dapprima il campione olimpico in carica, il russo Aleksey Mishin, e poi lo svedese di origine armena Ara Abrahamian, argento ad Atene. Un combattimento dietro l'altro, contro i più forti. Fino alla conquista di un oro forse inaspettato e che ha mandato su tutte le furie lo svedese Abrahamian, medaglia di bronzo, che nel corso della cerimonia di premiazione, ha lasciato per terra la medaglia che aveva appena ricevuto. Un gesto di protesta nei confronti della giuria che a suo giudizio e a giudizio dello staff tecnico svedese l'aveva penalizzato in occasione della semifinale sostenuta proprio contro Minguzzi. Lo svedese già al termine del combattimento contro l'azzurro si era reso protagonista di un gesto antisportivo, rifiutandosi di andare al centro della pedana di lotta, accettare il verdetto e stringere la mano dell'avversario. Quasi sicuramente nei suoi confronti il Cio adotterà provvedimenti disciplinari.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Sport/2008/olimpiadi-pechino/news/bernard-100m.shtml?uuid=d0bf0d0a-69c9-11dd-bc9e-42958b688fc9&DocRulesView=Libero
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