Due ore e mezza di adrenalina pura, di energia, di ritmo folle da rocker ancora arrabbiato, nonostante gli anni che passano. Vasco Rossi, in gran forma e dimagrito, si diverte e si vede. E’ cominciato con un trionfo la due giorni di Blasco a Bologna.
Ieri sera tutto esaurito (erano circa in 40mila) allo stadio e stasera si replica. Tra lui e la sua band, di altissimo livello grazie a personaggi come Stef Burns, chitarrista che annovera collaborazioni con Michael Bolton e Alice Cooper, e lo storico Maurizio Solieri, c’è un feeling incredibile. Senza dimenticare Claudio Golinelli (basso), Matt Laug (batteria), Alberto Rocchetti (pianoforte), Frank Nemola (tastiere), Andrea Innesto (sax e cori) e Clara Moroni (cori).
Un Dall’Ara strapieno sembra quasi esplodere quando lui sale sul palco: lo accoglie con un affetto e una dedizione quasi palpabile. Esattamente come un anno fa. Ieri i fan si sono ritrovati attorno allo stadio già dalle prime ore del mattino, in attesa dell’apertura dei cancelli avvenuta verso le 15.
Incuranti della pioggerella e ansiosi di vedere il loro idolo sul palco. In tutti l’entusiasmo è alle stelle. Barbara Belcuore, ad esempio, ha attaccato la propria passione anche alla figlia Giulia: «Veniamo dal Trentino— racconta— Ci siamo svegliate alle sei, per lui questo e altro. Sono una sua fan da sempre, mia figlia non poteva non amarlo come me. È una grande emozione seguire il concerto insieme».
Misure di sicurezza imponenti per questo evento e divieto assoluto di portare all’interno dello stadio bottiglie, vetro e plastica, e lattine. Niente ferma i veri fan, come sottolineano Marina e Marcella Bussanno e Elisabeth Waldner costrette a tracannarsi a testa un litro di acqua tonica portata da Bolzano: «Va bene lo stesso. È un sogno che si avvera, è il nostro primo concerto in assoluto, non vediamo l’ora di ascoltarlo e urlare insieme a lui». Trenta i brani eseguiti nel corso del lungo spettacolo, in cui si alternano ai grandi classici come Gli spari sopra le canzoni tratte dall'ultimo album Il mondo che vorrei. Una su tutte la divertente e frivola Gioca con me in questi giorni in programmazione in tutte le radio. Grande commozione da parte del pubblico all'attacco di Vita spericolata, per l’occasione cantata in versione acustica: Vasco, un pianoforte e la sua inconfondibile voce roca.
Un palco imponente e maestoso, largo 70 metri, e dotato di circa 1000 specchi che amplificano e rimandano l'immagine del cantante e della sua band. Il Blasco, si sa, non ama accontentarsi e a questo grandioso impianto scenografico aggiunge due megaschermi ad altissima definizione, due passerelle e un gigantesco anello luminoso sospeso in aria per proiettare immagini e effetti speciali dall'alto. Neanche fossimo sulla navicella dell’Enterprise. Il dottor Spok si mangerebbe le orecchie a punta. Uno staff composto da 210 persone spalmate su una settantina di auto, 2 manager e un meteorologo, il cui ruolo a dire il vero rimane avvolto nella nebbia. Ma Vasco è così, o si ama o si odia. Esagerato sempre e comunque, ma vero come spiegano Monica Santi e Monica Valente che lo seguono da quando avevano 14 anni: «Il nostro primo concerto è stato ovviamente il suo. Vasco è Vasco, non si può spiegare. Io — sottolinea la Monica bionda — sono stata anche alla tappa di Ancona, non mi stanco mai della sua musica». Coinciso, e fortemente sentito, il commento di Massimiliano Graniccia partito da Roma all'alba armato del classico panino: «Aò, me piace». Meglio di qualsiasi critico musicale, e aggiunge: «Ho 40 anni adesso e lo seguo da quando ero un pischello, ci ho pure il tatuaggio col suo nome». In stazione, insieme all’amico Sisto Catalano, hanno conosciuto le sorelle Delfini, Alessia e Ilaria: «È bello per questo il concerto, fai amicizia con gente nuova e poi si va tutti insieme». Chissà che non nasca qualche amore sotto le note di Albachiara…
http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/2008/09/20/119584-vasco_nuovo_dall.shtml
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