..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 23 ottobre 2008

TUTTI DIETRO LA LAVAGNA

Pugno duro per chi occupa atenei e scuole “Stato di Polizia? Semplicemente Stato”
Disordini in strada, nelle scuole e nelle università, hanno costretto l’alunno Gelmini ha presentarsi accompagnato dal genitore Berlusconi. Certo, l’alunno si è comunque comportato bene, ma è stato il genitore a rubare – come suo solito – la scena a Palazzo Chigi. Come spesso accade, però, le cose vanno raccontate dalla fine, visto che da attore consumato Berlusconi ha tirato uno schiaffo dietro l’altro alla sinistra che fa “opposizione in piazza sulla scuola perché siamo inattaccabili su tutto il resto”, prima dell’affondo finale, quando con la massima calma ha detto che di lì a poco avrebbe incontrato il ministro dell’Interno “per dargli indicazioni”. Tradotto niente più occupazioni. E ai cronisti (di sinistra) che evocavano lo Stato di Polizia ha semplicemente risposto che lo Stato “farà lo Stato” e che l’occupazione “è una violazione”. Sul concetto il Cavaliere è apparso fermissimo, visto che lui è stato “un alunno diligentissimo” e che non si “può impedire agli studenti di recarsi a lezione”. E poi, tanto per ribadire il pensiero, Berlusconi si è lasciato sfuggire un quasi minaccioso “avviso ai naviganti”, perché “bisognerà abituarsi visto che per i prossimi quattro anni e mezzo così sarà”. Tolleranza zero. Sull’immigrazione clandestina così come sulle occupazioni selvagge. La garanzia si chiama Maroni.
Ma il motivo principale per cui Berlusconi si è presentato in sala stampa, “come richiesto dall’ottimo ministro Gelmini” era quello di sgomberare il campo dagli equivoci e dalle “falsità della sinistra” sul decreto sulla scuola, precisando “che non si tratta di una riforma”. E se il Cavaliere se la prende con la sinistra che scende in piazza, “perché dietro gli studenti e i professori che manifestano ci sono i centri sociali”, non manca una tirata d’orecchio – ed anche qualcosa di più – ai media, rei di aver “divorziato dalla realtà” ed inondato “di messaggi falsi” la popolazione. Ed anzi, c’è stato anche “un salutatemi i vostri direttori, ma scrivete che cosa è questo decreto”, visto che già un paio di settimane fa c’era stata una conferenza stampa per spiegarlo “ma io non ho letto nemmeno una riga sulla cosa”. Dunque, ecco l’inedito Berlusconi “sgambettato dai media”, che non si tira indietro nemmeno nella singolar tenzone con i colleghi di Unità, Manifesto e Tg3, e che soprattutto non è allarmato dalla possibilità di scontri tra Polizia e manifestanti, perché “noi siamo preoccupati se lo Stato non fa lo Stato”.
Ma il tema era il decreto Gelmini, definito “sacrosanto” e per questo non ci sono possibilità che venga “ritirato”, nonostante le grida di dolore veltroniane. Ed allora il Cavaliere ha subito fatto chiarezza su tutte “le bugie della sinistra”, spiegando che dire “maestro unico è un errore”, ma bisogna parlare di “maestro prevalente, visto che religione e lingua straniera avranno insegnanti diversi”. Ricordando anche che era stata la Moratti ad inserire il triplice insegnate, “con tanto di feroci critiche da parte della sinistra, Repubblica in primis”. Nessun taglio di otto miliardi di euro, quindi, ma una “migliore allocazione” del personale da fare grazie ad una manovra triennale con l’obiettivo di migliorare lo stipendio base degli insegnati, visto che dopo 15 anni di lavoro prendono “27mila euro lordi contro i 40mila della media Ocse”. E la ricetta per far questo è di brunettiana memoria, visto che il concetto chiave è quello del “merito” che porterà i migliori insegnati, secondo il decreto saranno un 40%, “ad avere nel 2012 un aumento di stipendio di 7mila euro”. E gli 87mila insegnati licenziati? “Assolutamente falso – sbotta Berlusconi – ci saranno i normali pensionamenti e il blocco delle assunzioni, perché dobbiamo razionalizzare il numero del personale docente, ma nessun licenziamento”. Così come non verrà ridotto il tempo pieno “visto che gli insegnanti che ”non saranno più impegnati nei moduli, proprio a quello si dedicheranno, aumentandone quantità e qualità“.
Rispedite al mittente anche le accuse di razzismo, perché dare la possibilità a studenti stranieri di imparare l’italiano ”è buonsenso; ci sono in Italia 600mila alunni stranieri e classi dove si parlano dieci lingue diverse“. Ed ancora via a smascherare gli altri falsi (d’autore?) come quello della chiusura di alcune scuole (”saranno semplicemente unificati il preside e il personale amministrativo“, cosa prevista già dal precedente governo di centrosinistra), mentre non si boccia con il 7 in condotta, bensì con il 5, ”previsto solo in casi gravissimi, ma solo dopo aver avuto il consenso del consiglio d’istituto e di quello di classe“. Insomma, dalla sinistra ”solo menzogne“, visto che il decreto Gelmini ”ha poche innovazioni, ma chiare e garantisce la libertà di scelta“. Chiusura, come sempre, con i sondaggi, quelli del Corriere, definito ironicamente ”giornale amico“ dal Cavaliere, sondaggi che danno un gradimento del 70% per la reintroduzione del grembiule e superiore all’80% per tutte le altre modifiche. Tutto secondo copione, dunque. Il genitore ha accompagnato l’alunno e ha spiegato tutto. Per ulteriori chiarimenti, rimane a disposizione lo zio Roberto (Maroni), quello con la faccia un po’ cattiva.
di Francesco Blasilli

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