..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 21 novembre 2008

E LA DEMOCRAZIA DOVE LA METTIAMO?


"Sono sereno vado avanti a lavorare e credo che in questo momento l'unica scelta responsabile per il ruolo che ricopro è la consegna del silenzio". Con questa affermazione il presidente della commissione Vigilanza Rai, Riccardo Villari, ha risposto, dopo una giornata all'insegna della non democrazia, ai media nel cortile interno della Camera dei Deputati.
Sul fabbisogno di un presidente della Commissione di Vigilanza Rai non mi esprimo, lascio ad altri il compito strettamente tecnico del ruolo, ma sul baccano che si è creato attorno a questa vicenda trovo antidemocratica la frase che ha espresso il segretario del Pd Veltroni: "Se non si dimette non è più un senatore del Partito democratico".
E il Pd lo ha espulso veramente dal gruppo al Senato, per la mancata dimissione dall’organo bicamerale di controllo della Rai, facendo saltare di fatto il posto al senatore, sempre del Pd, Sergio Zavoli.
Da comune cittadino mi sorge, come credo ai più, una domanda: ma perché questo nome non è uscito prima?
Partiamo da un principio: il valore delle istituzioni precede il peso delle segreterie politiche.
Questo senso di responsabilità ha mandato su tutte le furie il Partito Democratico, e dalla voce del suo segretario nazionale è uscita questa frase: "Villari è un usurpatore, i nuovi accordi con l’Idv e con il Pdl vengono prima della sacrosanta esigenza istituzionale di garantire il funzionamento della Vigilanza, quindi occorre annullare il voto che ha portato Villari alla presidenza". E la democrazia dove la mettiamo?
Giorgio Merlo, Pd, vicepresidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, non si è risparmiato: "Tutti capiscono, infatti, che Villari non si dimette perché è un topo che da tutta la vita aspetta un pezzo di formaggio. - e ha rincarato la dose scrivendo - La sua utopia politica è la moglie ubriaca e la botte piena... Nel mondo dei Villari i cristiani passavano all’islam in cambio di un lavoro nelle navi pirata e gli ebrei diventavano cattolici solo per il piacere di inquisire gli ex compagni di fede... Villari può esercitarsi nel finto tradimento, nel bitradimento e nel tradimento del tradimento".
E ribadisco, e la democrazia?
Riprendendo uno splendido editoriale di Vittorio Sgarbi apparso oggi su "Il Giornale", dico anch'io che basterebbe questo, per chi non ha fatto altro che ricevere il voto dei colleghi, per indurmi a suggerire a Villari in risposta a tanta saccenza e a tanta rabbia di non dimettersi.
Lo hanno votato, è stato eletto democraticamente da una scelta non stabilita dalle segreterie, ed ora tutti a pronunciare insulti gratuiti per ciò che non ha fatto e per ciò che non ha chiesto.
Nell'editoriale Vittorio Sgarbi domanda: "Qualcuno della maggioranza e dell’opposizione potrà dire che un eletto in Parlamento, un parlamentare come gli altri, non è degno di essere presidente della Vigilanza?" E risponde con un altro quesito: "E come sono, e chi sono i presidenti delle altre commissioni?"
La conclusione è unica e condivisibile: " Villari deve resistere".
Si, resistere e non dimettersi, per rispetto delle regole e della democrazia.
di Cirdan

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