Partiamo con un bel conato di vomito, anche per chi ha uno stomaco di ferro, perchè quello che leggeremo farà da viatico ad una veloce corsa in bagno.
L'azienda più bollita del momento, che ha lasciato ai cittadini una caterva di debiti dopo che nella stessa sono defluiti un'ingente quantità di fondi pubblici, si permetterà di ricoprire d'oro il professor Augusto Fantozzi, il tributarista commisario straordinario di Alitalia.
Premettiamo subito una cosa, l'ex Ministro delle Finanze non ha né colpe né tantomeno va messo sotto accusa, fa solo parte di legislature sbagliate e di una legge - come ha sottolineato Daniela Santanchè, leader del Movimento per l'Italia - che è un insulto al Paese, soprattutto adesso che sta attraversando una drammatica fase economica.
Tutto nasce, comprensivamente, da un gruppo di esponenti del Partito Democratico che hanno presentato un'interrogazione parlamentare per sapere se i 15 milioni di euro - la somma che sarebbe destinata al commissario straordinario - non siano un compenso eccessivo.
Fantozzi si è fatto immediatamente sentire - dopo che le agenzie di stampa avevano dato comunicato dell'interrogazione parlamentare - precisando che non ha avuto, ad oggi, alcuna proposta, né sottoscritto alcun contratto o compenso, e che nel frattempo la Camera dei Deputati ha correttamente sospeso l'erogazione dell'indennità, a decorrere dal mese di settembre.
E a conti ancora non fatti l'ex Ministro non ha nemmeno tutti i torti, difatti la legge - DM 28 luglio 1992 n. 570 - prevede che i compensi per i commissari straordinari vadano calcolati percentualmente sulla massa dei passivi, degli attivi e dell'ammontare dei realizzi, e che saranno noti e controllati dal giudice al termine della procedura commissariale.
In questi giorni la politica sta chiedendo ai cittadini di guardare con ottimismo al futuro; ma se da un lato il cittadino non può far altro che stringere la cinghia, mentre dall'altro quella formidabile macchina produttrice di debiti consentirà all'onorevole Fantozzi di assicurarsi un più che lauto compenso, si rischia inevitabilmente di non credere più né in questa politica - di per se già poco credibile - né al futuro - anch'esso sempre meno fiducioso - .
Come precedentemente evidenziato nessuno deve mettere in croce l'ex ministro dei Governi Dini e Prodi, la materia dei compensi dei commissari straordinari è regolata da un decreto ministeriale che lo tutela, ma proprio sull'indecenza di questa legge urge un intervento da parte dell'esecutivo.
La presidenza del Consiglio ha diramato una nota ufficiale in cui conferma le dichiarazioni di Fantozzi, definendole puntuali e precise - e ci mancherebbe - in riferimento alla legge e alle procedure, aggiungendo che i soldi, il commissario straordinario, li riceverà al termine del suo lavoro, una procedura che potrebbe durare sette anni.
La nota più lieta però dovrebbe arrivare proprio da questo esecutivo - visto che la durata del mandato di Fantozzi potrebbe non interessare il governo Berlusconi - per evitare che si ripetano episodi come questo, a prescindere dalle cifre, e per offrire ai cittadini la visione di un'Italia giusta e ottimistica.
di Cirdan
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