..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 5 novembre 2008

A UN METRO DALLA SALVEZZA


Dalla depressione all’estasi. Il tutto in poche ore, in una di quelle giornate che, definire campali, sembra riduttivo. Le ultime ore dell’ippica italiana sono state così dense di emozione ed adrenalina da sembrare davvero il film di una corsa di cavalli. Partenza disastrosa con tanto di rottura, recupero ostacolato dagli avversari. Poi, quando la speranza sembrava tramontare, con il cavallo chiuso da un muro invalicabile, all’improvviso si è trovato con la “destra libera”.
A quel punto, con uno scatto in terza ruota è iniziata la clamorosa rimonta. Ora la luce c’è, la retta d’arrivo è stata imboccata ed il traguardo è lì, a portata di mano.
L’ok del premier
La situazione si sblocca quando, in tarda mattinata, Roberto Cota, capogruppo alla Camera della Lega Nord e primo firmatario dell’emendamento (finalizzato a garantire la copertura economica per il montepremi 2008 delle corse e un afflusso finanziario all’ippica per il futuro attraverso l’erogazione dell’1% delle giocate effettuate alle slot-machine a favore dell'Unire), si reca da Silvio Berlusconi: il colloquio è breve e il premier, tramite il suo portavoce Paolo Bonaiuti, dà il suo assenso al provvedimento salva-ippica. Una decisione che restituisce ai cavalli quanto sottratto nel corso degli anni dalle slot machine, che sono cresciute, ingrassate e prosperate, proprio nella rete di accettazione delle scommesse equine, riducendo le puntate sui cavalli sul lastrico. Un atto di giustizia, sacrosanto, trasparente e meritato. In America, dove da anni è stato introdotto, ha difatti rilanciato l'ippica a stelle e strisce. "Una soluzione che garantisce i fondi necessari a mantenere 50mila famiglie al lavoro", ribadisce Italo Bocchino, vice presidente dei deputati del PdL.
Quando l'Ansa ha battuto quelle poche, ma vitali righe, l'ippica era ancora in corteo, attanagliata dalla disperazione per una corsa che temeva essere impossibile da vincere. Quella della sopravvivenza di oltre 10mila cavalli e 50mila famiglie, dove un piazzamento non poteva bastare. Il Comitato di crisi, formato da una decina di dirigenti delle varie categorie in cui, il comparto si è sciaguratamente frantumato negli anni, aveva passato l'ennesima notte arroccato in una sala del Ministero delle Politiche Agricole. Uomini compressi e frustrati, molto di più che nel reality tv dell'isola dei famosi. Un "isolotto dei disperati", dove tutti loro, sia pure con lotte e divisioni interne, si sono ritrovati per giocare una carta disperata.
Intanto Luca Zaia, il Ministro con gli equini nel cuore, continuava a tessere la sua rete; Alberto Giorgetti, illuminato e comprensivo sotto segretario alle Finanze, con la delega ai giochi, apriva piccoli pertugi di speranza. Zaia e Giorgetti, sia pure in partiti e dicasteri diversi, sono uniti da stima e amicizia che affondano le radici nel passato. La notizia delle dichiarazioni di Berlusconi hanno ridato fiato, energia e speranza al cavallo che ora può affrontare la retta d'arrivo del gran premio Montecitorio con rinnovato entusiasmo.
Riconoscimento
"E' riconoscimento a un comparto produttivo del Paese che vanta cultura, tradizione ed esporta alla grande il made in Italy nel mondo", ricorda Laura Molteni, deputato Lega Nord e fra i principali sostenitori dell'emendamento, "sono contenta dell'ampio consenso che abbiamo ottenuto da ogni parte politica (ieri le firme, oltre a quelle dei proponenti, erano 63, compresa quella di Fabrizio Cicchitto, Capogruppo del PdL alla Camera, ndr), l'ippica va rilanciata, insieme agli sport equestri, passando per la ristrutturazione dell'Unire. Con grande entusiasmo attendiamo il felice esito del voto, ma mi sento di poter rassicurare tutti i lavoratori del settore".
Manca la votazione (sarà giovedi 6 novembre), manca insomma l'ufficialità quindi stiamo calmi. Però, siamo a 50 metri dal palo, stiamo attaccando al largo di tutti, tornando da un inferno di emozioni e disperazione, dalle forche caudine del buio mediatico. Incrociamo le dita, recitiamo una preghiera e prepariamoci a tornare alla vita.
Una vita nuova, che deve fare tesoro del dramma vissuto e favorire un vero esame di coscienza collettiva prima di posare il primo mattone della Nuova Ippica.
di Antonio Terraneo
dal cartaceo di Libero di mercoledì 5 novembre 2008

Nessun commento: