..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 23 dicembre 2008

ANCORA TENSIONI SUL FRONTE DELLE FORNITURE DI GAS

"La Russia non potrà continuare a erogare il metano all’Ucraina - se Kiev non rimborserà il suo debito per le forniture di gas - a partire dal prossimo primo gennaio".
Il ministro russo dell’energia Serghei Shmatko ha così risposto in un’intervista pubblicata dal quotidiano governativo Rossiskaia Gazeta, ammonendo l'Europa di non aver dato, a suo tempo, prova di fermezza, di principi ed interessi, trovandosi oggi con problematiche che sarebbero dovute appartenere al passato.
La Russia da una parte - con la fornitura - l'Ucraina in mezzo - con il transito - e l'Europa dall'altra - a farne le spese - formano nuovamente il triangolo oggetto delle problematiche internazionali sulla fornitura di gas.
La Gazprom - la più grande compagnia russa ed il maggiore estrattore al mondo di gas, che conta circa il 93% della produzione russa di gas naturale, con riserve che ammontano a 28,800 km³, controllando il 16% delle riserve mondiali di gas - ha stimato in oltre tre miliardi di dollari il debito che Kiev dovrà rimborsare per le forniture di gas.
Il presidente di Gazprom Viktor Zubkov, primo vice premier russo, ha comunque ribadito l'intenzione e l’impegno della compagnia nella fornitura di gas all'Europa, avvertendo, attraverso il messaggio rilanciato dall’agenzia Interfax, del rischio che Kiev prelevi gas destinato all’Europa.
Oleksander Shlapak, assistente capo economico della presidenza della repubblica ex sovietica, ha replicato che l'Ucraina è seriamente intenzionata a garantire forniture di gas senza interruzioni ai consumatori europei.
Da Bruxelles il portavoce della commissione Ue, Ferran Tarradellas nota che un'interruzione delle forniture di gas all'Europa sarebbero oggi molto meno dannose di quelle di tre anni fa, per le condizioni molto meno rigide dell'inverno attuale, ma altresì confida nelle rassicurazioni fatte dalle due parti che hanno promesso a più riprese che non toccheranno le forniture europee.
Kiev la settimana scorsa ha versato un miliardo di dollari a Mosca per il gas ricevuto, ma Gazprom ribadisce che Naftogaz - la società del gas ucraina - deve ottemprare entro il 31 gennaio prossimo i 2,4 miliardi di dollari di insolvenza, onde evitare una nuova crisi, come quella che nel gennaio 2006 ha portato ad una breve interruzione dei rifornimenti europei, e l'eventuale aumento del prezzo del gas dagli attuali 179,5 dollari ai 400 dollari per ogni mille metri cubi di gas a partire dal prossimo anno.
La pesante flessione del prezzo del greggio si aggiunge alle tensioni di cui sopra, investendo la già difficile situazione economica russa, che potrebbe provocare da parte governativa un ritorno di fiamma verso il controllo pubblico con l’estromissione degli oligarchi dalla scena.
di Cirdan

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