..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 5 dicembre 2008

FROM A BLACK FRIDAY ...

...to one Friday from unemployed
(da un black friday ad un venerdì da disoccupati)
Il 28 novembre è stato un "Black Friday" da record, nettamente migliore delle attese della vigilia.
I primi dati di vendite della stagione dello shopping natalizio evidenziano che molti consumatori hanno preso d'assalto i negozi - come Wal-Mart, ma non quelli che offrono articoli di lusso -, approfittando degli eccezionali sconti sul prezzo che per tradizione vengono offerti nel primo giorno dopo la Festa del Ringraziamento.
Hana Ben-Shabat - partner di At Kearney - in un'intervista a Bloomberg Radio ha dichiarato: "Il picco registrato nel Black Friday potrebbe rivelarsi la fine della grande stagione dello shopping natalizio anziche' il suo inizio e per i negozianti, i forti sconti concessi per muovere il magazzino avranno un impatto negativo sui conti".
Le vendite del venerdì, stando alla Shopper Trak - società di ricerche -, sono effettivamente salite del 3% a 10,6 miliardi di dollari, rispetto allo stesso periodo del 2007, ma il giorno dopo il paragone su base annuale ha fatto segnare un ribasso dello 0,8%, segno che la foga si e' rapidamente tramutata in cautela.
I prodotti di più stretta necessità l'hanno fatta da padroni, confermando la crisi in atto.
Secondo SpendingPulse, gli acquisti di elettrodomestici e articoli di elettronica sono calati nello stesso Black Friday del 14,3% mentre sono saliti dell'11,8% gli acquisti effettuati tramite Internet, uno strumento che rende molto piu' facile comparare i prezzi fra i vari venditori e trovare le occasioni migliori.
Il fenomeno provocato dal comparto auto - iniziato nel 2003 da General Motors, Ford e Detroit - potrebbe essere imitato dal ricorso ai maxisconti, con la differenza di una crisi ben più grave del post 11 settembre. Se allora per accedere al credito non esistevano barriere, oggi i paletti piantati dalle banche rendono il percorso stretto e tortuoso.
Ed in attesa che il team economico di Obama cominci a produrre i primi effetti benefici sull'economia, arriva oggi, sul fronte dell'occupazione, l'ennesimo dato negativo: il mercato del lavoro a novembre ha perso 533mila occupati, la flessione più marcata degli ultimi 34 anni.
Il Dipartimento del lavoro ha diffuso dati che sono stati peggiori delle attese: il tasso di disoccupazione lo scorso mese è salito al 6,7%, il valore più alto dal 1993, dal 6,5% di ottobre; il calo di posti di lavoro di novembre è il peggiore dal dicembre 1974, quando erano svaniti 602.000 occupati statunitensi.
Da inizio anno negli Stati Uniti hanno perso l'occupazione quasi due milioni di lavoratori, oltre un milione negli ultimi tre mesi, un ulteriore dato che conferma la profondità di questa crisi.
Nel pacchetto per la ripresa economica statunitense di Barak Obama è previsto un piano capace di creare 2,5 milioni di posti di lavoro in due anni - in pratica, con i dati odierni a disposizione, la riassunzione di chi, da inizio anno, il lavoro lo ha perso - e, nel contempo, di restaurare l’afflusso di crediti.
In una dichiarazione, il futuro inquilino della sala ovale, ha così commentato: "Non ci sono scappatoie veloci o facili da questa crisi, che covava da molti anni e che peggiorerà prima di iniziare a migliorare, ora è il momento di dare una risposta urgente, in grado di ridare lavoro alla gente e di rimettere in sesto la nostra economia. I 533 mila posti persi il mese scorso - aggiunge - sono la peggiore perdita di posti di lavoro dal 1974, è qualcosa di più che il drammatico riflesso della crescente crisi economica che ci ritroviamo a fronteggiare. Ognuno di quei posti persi rappresenta la crisi personale di una famiglia americana".
Una crisi che minaccia di pesare sia sulle vendite di Natale, vista anche la continua crescita della disoccupazione, sia nel futuro più immediato, che segnerà, con l'inizio del nuovo anno, il momento più difficile.
Secondo economisti e premi Nobel del calibro di Robert Solow, Edward Prescott, Robert Mundell ed Eric Maskin, è tuttavia del tutto fuori luogo paragonare la crisi attuale alla Grande Depressione, perchè allora la disoccupazione arrivò al 25-30 per cento mentre ora si prevede un balzo al massimo all'8%.
Se negli anni trenta, la Fed, tenne i tassi d'interessi a livelli troppo alti, ora sembra che la lezione sia servita visto che ora sta tenendo il costo del denaro su livelli molto bassi, nonostante questa crisi sia la peggiore dal dopoguerra.
Fatto sta che da un "Black Friday", in soli otto giorni, si è passati ad un "venerdì da dissocupati", il peggiore dal dicembre del 1974.
di Cirdan

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