..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 9 dicembre 2008

OBIETTIVO SENSIBILE


In un'intervista, pubblicata dal sito web di Panorama, il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana Franco Frattini ha parlato di terrorismo, della futura presidenza italiana del G8, e di come l'Italia, dal primo gennaio del 2009, potrà divenire un obiettivo sensibile per la galassia di Al Qaeda.
Un anno, definito dal Ministro, "cruciale per la governance globale", in cui l'Italia dovrà moltiplicare gli sforzi di prevenzione e di difesa.
Secondo Frattini, al momento, non esiste una concreta minaccia nei confronti del nostro Paese, e nonostante ci siano segnali inequivocabili di una recrudescenza delle attività della rete di Al Qaeda contro l’Occidente in generale - gli attentati simultanei a Mumbai ne sono una prova - secondo i servizi segreti italiani l'Italia non dovrebbe rientrare nei prossimi obiettivi, anche se - sottolinea Frattini - l’Italia presidente del G8 sarà oggettivamente un obiettivo più visibile.
Frattini ha parlato di un'ampia conferenza regionale a livello di Ministri degli esteri per stabilizzare Afghanistan e Pakistan, conferenza che presumibilmente sarà organizzata a Trieste nel giugno prossimo, alla quale vi parteciperanno, oltre ai paesi del G8 e ai due direttamente interessati, gli emergenti del G5, cioè Cina, India, Brasile, Messico e Sud Africa, ai quali si pensa di aggiungere l’Egitto, un grande Paese moderato con un ruolo chiave in Medio Oriente e Africa. Ovviamente - sottolinea il Ministro - bisognerà coinvolgere anche Arabia Saudita, Emirati Arabi e Turchia.
L'obiettivo è alquanto scontato, e secondo Frattini bisognerà tracciare, per la prima volta, una road map per disinnescare la minaccia terroristica di matrice islamica che ha le sue radici e le sue basi in Afghanistan e in Pakistan.
Alla domanda su quali idee si baserà il prossimo G8, che avrà sede alla Maddalena, e soprattutto cos’avrà di speciale il 2009 a guida italiana, il Ministro degli esteri ha così risposto: "Il G8 cade in un momento particolarmente delicato e importante della congiuntura internazionale per almeno tre motivi: la crisi finanziaria ed economica globale; il cambio della presidenza negli Usa; il nuovo ruolo negli equilibri internazionali delle economie emergenti, soprattutto quelle asiatiche, ruolo che la crisi ha ulteriormente rafforzato".
Quindi si intravede una presidenza forte che, come sottolinea Frattini, non avrà modo di alternative e ripensamenti, rendendosi protagonista del cambiamento.
Le priorità, come precedentemente evidenziato, avranno come oggetto la crisi finanziaria innescata dal crollo di Wall Street con le conseguenti ripercussioni avute sull’economia reale; i grandi dossier politici, non solo l’Afghanistan, ma anche l’Africa; il tema della proliferazione nucleare, legato in particolare all’Iran. Nell’agenda italiana ci sono fra le priorità anche l’ambiente e la sicurezza alimentare, non dimenticando lo sviluppo, in particolare quello dell’Africa.
Frattini ha voluto anche spiegare, in maniera dettagliata, i ruoli che avranno le nazioni che formeranno sia il G8 che il G20: "Ci sarà bisogno di uno schema a geometrie variabili, nel senso che per una serie di grandi questioni occorrerà associare di volta in volta un numero più ampio di protagonisti. Prendiamo il terrorismo internazionale: come affrontarlo senza la presenza dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi e anche della Turchia? - aggiungendo un particolare sulla possibilità di rimanere schiacciati tra l'enorme quantità di problematiche - C’è questo rischio, ma spetta al governo italiano trovare uno strumento di coordinamento. Noi stiamo già collaborando con il governo britannico per accordarci anche in vista della seconda riunione dei paesi del G20 a Londra, in aprile".
Il Ministro ha anche diviso i ruoli che dovranno avere in futuro i due grandi Gruppi: "Il G20 sarà più focalizzato sulla finanza e riforma delle istituzioni nate a Bretton Woods. Il G8 avrà un ruolo più politico".
Entrando nello specifico dell'agenda politica internazionale, Frattini ha chiarito che bisognerà rendere le sanzioni economiche approvate molto più effettive sulla questione iraniana. "Solo così l’Iran sarà costretto a sedersi al tavolo negoziale. - ha dichiarato il Ministro - Le minacce non servono: purtroppo abbiamo mancato finora di credibilità annunciando sanzioni che poi non abbiamo applicato. Né possiamo farci illusioni sul trionfo dei riformisti iraniani o sul cambio del regime".
Sulla questione afghana - al primo posto nell’agenda politica estera del futuro presidente Usa - Frattini ha confermato il non ritiro del contigente italiano, anzi, ha ribadito l'impegno e la flessibilità finora dimostrata da parte del dispositivo militare.
Sulla nuova amministrazione americana - a partire dall'eletto presidente Barack Obama - il Ministro degli esteri non ha nascosto quello che da tempo pensiamo in questo spazio: "Il futuro presidente non arriverà con il ramoscello d’ulivo sui grandi dossier del terrorismo internazionale e della lotta alla proliferazione nucleare. Avrà probabilmente un approccio più sfaccettato, non necessariamente militare. E questo va molto bene alla tradizione italiana. Certamente chiederà all’Europa un maggiore impegno di corresponsabilità. È una sfida. Bisognerà rimboccarsi le maniche. - e ha aggiunto un pensiero su Hillary Clinton, la neo eletta al comando del Dipartimento di Stato statunitense - La signora Clinton sarà ben consapevole della delicatezza delle varie crisi per averle vissute, sia pure indirettamente, negli otto anni di presidenza del marito. Avrà un atteggiamento molto severo sul dossier iraniano e questo mi fa particolarmente piacere. Ma nello stesso tempo sarà un segretario di Stato che ha conosciuto l’Europa e la sa apprezzare. Tocca a noi europei fare la nostra parte non tradendo la nostra vocazione. Se l’America ci chiederà maggiori responsabilità per la difesa e la sicurezza del continente noi dobbiamo rispondere alla prova dei fatti assumendocele".
In conclusione sarà un anno difficile, in cui le responsabilità sulla sicurezza dovranno essere massime, e dove l'Italia assumerà un ruolo - la presidenza del G8 - che potrebbe vederla sensibile ai possibili obiettivi del terrorismo islamico.
di Cirdan

Nessun commento: