Continua il braccio di ferro che vede impegnate le due repubbliche ex sovietiche sulla questione gas. In un messaggio rilasciato a tutti i leader europei da parte del presidente Yushchenko si legge: "La Russia potrebbe decidere il blocco totale delle forniture di gas verso l'Europa".
"Oltre ad aver ridotto sensibilmente le forniture - prosegue Yushchenko - Mosca potrebbe spingersi fino ad un blocco totale delle forniture di gas all'Europa che transitano attraverso l'Ucraina''.
L'Europa è dunque in allerta per la decisione di Gazprom di ridurre le forniture che transitano attraverso i condotti dell'Ucraina, il dato attuale parla di circa un terzo del transito.
In questo momento il responsabile di Naftogaz Ucraina, Oleg Dubina, è ad un incontro con i membri del G7. Dubina ha dichiarato in una conferenza stampa a Kiev che davanti ai membri del G7 intende fare presente la disponibilità ucraina ad aumentare la quantità di gas russo in transito verso l'Europa occidentale.
Nella stessa conferenza stampa, Oleg Dubina, ha reso ufficiale la notizia che l'8 gennaio a Mosca riprenderanno le trattative fra Gazprom e Naftogaz Ukraini: "Ho parlato con il numero uno di Gazprom, Aleksei Miller". "L'8 gennaio - ha detto - parto per Mosca per continuare le trattative".
Nel frattempo nell'Europa dell'est si sono cominciati a far sentire i primi effetti del blocco, in Italia, dopo la mancanza di circa il 90% del transito medio quotidiano, l'Eni ha convocato vertice straordinario per affrontare la situazione (l'Eni importa circa il 30% del transito dai gasdotti russi).
Claudio Scajola, Ministro per lo sviluppo economico, parla comunque di tranquillità, visto che la situazione non "presenta particolari preoccupazioni grazie agli altissimi livelli di stoccaggio e consumi relativamente bassi" e che possono "assicurare riserve per alcune settimane".
Alla base il solito problema del pagamento da parte di Kiev verso Mosca, e la firma del successivo contratto che prevede un aumento del prezzo al metro cubo.
In senso politico ribadiamo che Mosca, dopo la Rivoluzione arancione del 2006, sembra avere ancora nel mirino il presidente Yushchenko, e sarebbe lieta di vedere al suo posto il primo ministro Yulia Tymoshenko.
di Cirdan
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