..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 28 gennaio 2009

LA "QUIETE" DOPO L'ODISSEA

C'è un parere favorevole alla domanda presentata dalla famiglia Englaro per il ricovero di Eluana in una delle strutture di sua competenza. Lo ha riferito il vicedirettore generale della casa di riposo udinese "La Quiete", Luciano Cattivello, spiegando che il parere, anticipato stamani dal Messaggero Veneto, "non significa che la Quiete abbia già dato il proprio via libera all'accoglienza di Eluana per l'attuazione della sentenza di sospensione del trattamento di alimentazione-idratazione artificiale".
"Eluana, in stato vegetativo da 17 anni - ha aggiunto Cattivello - si trova ora in lista di attesa al Distretto sanitario, dove un'unità di valutazione ha espresso parere positivo alla domanda di ingresso in una delle diverse strutture che fanno capo allo stesso distretto, tra le quali c'é anche "La Quiete"".
"Presentata e ammessa la domanda - ha detto Cattivello - si tratta ora di verificare se chi si offre, cioé la nostra azienda di servizi alla persona, è in grado di soddisfarla. Stiamo ancora verificando se possiamo eseguire la sentenza - ha aggiunto - nel rispetto della legittimità e della legalità".
Cattivello ha riferito, poi, che il percorso di verifica "é alle battute finali".
A suo parere, "la Quiete dovrebbe esprimersi per il sì o per il no all'accoglienza di Eluana per il fine settimana".
Qualora la casa dovesse dare parere favorevole, "ci vorrebbe poi una serie di giorni prima dell'arrivo di Eluana - ha concluso Cattivello - perché si devono preparare i locali e organizzare l'equipe medica".
Un'altra vittoria legale per i familiari di Eluana Englaro, in questa che è una vera e propria odissea del dolore. Il Tar ha accolto, infatti, il ricorso di Beppino Englaro e ha annullato il provvedimento con il quale la Regione Lombardia aveva negato la possibilità a tutto il personale sanitario di interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiali a Eluana, autorizzazione concessa, invece, il 9 luglio dai giudici della Corte d'Appello di Milano.
"Non posso che essere soddisfatto", ha detto Beppino Englaro, il padre di Eluana, che aveva impugnato il provvedimento dello scorso settembre della Regione Lombardia con riserva di chiedere la sospensiva. Sospensiva chiesta infatti lo scorso 31 dicembre. Giovedì scorso, davanti alla terza sezione del Tar, si è tenuta l'udienza camerale che inizialmente doveva appunto riguardare le richiesta di sospensiva.
Ma su richiesta del professor Vittorio Angiolini, legale di Englaro, e dell'avvocato Franca Alessio, curatrice speciale di Eluana, i giudici hanno deciso di entrare nel merito della vicenda e, con giudizio breve, emettere una sentenza, relativa alla richiesta di annullamento dell'atto amministrativo della direzione generale dell'assessorato alla Sanità. Viene da chiedersi, a questo punto, quante altre sentenze a favore devono ottenre i familiari di Eluana per vedere la fine della loro odissea.
Intanto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, è stato indagato dalla Procura di Roma con l'accusa di violenza privata, in merito al caso di Eluana Englaro. Gli atti, predisposti in seguito ad una denuncia dei radicali, sono stati inviati per competenza al Tribunale dei Ministri che dovrà valutare la fondatezza delle accuse. Secondo quanto si sottolinea a piazzale Clodio l'avvio dell'inchiesta è "un atto dovuto", in seguito alla querela presentata nei confronti di Sacconi. Nella denuncia presentata dai radicali e depositata alcune settimane fa dall'avvocato Giuseppe Rossodivita, si ipotizzava il reato di violenza privata aggravata nei confronti dei sanitari della casa di cura Città di Udine e chiedeva di verificare in che termini le affermazioni di Sacconi avessero impedito di dar corso al decreto della corte d'appello di Milano. "A nostro parere, dopo le verifiche del tribunale dei ministri, gli atti dovranno essere mandati alla giunta delle autorizzazioni a procedere - ha detto l'avvocato Rossodivita - pensiamo che sarebbe giusto che Sacconi non si trincerasse dietro i benefici delle attribuzioni del parlamentare e del ministro e si lasciasse, nel caso, processare".
di Cirdan

Nessun commento: