..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 27 aprile 2009

L'AQUILONE NON VOLA

Sembra passato un anno dal giorno dell'inaugurazione, invece sono passati "solo" 100 giorni da quel 20 gennaio, giorno in cui il primo presidente di colore - Barack Obama - si è instaurato all'interno della sala ovale.
Allora si celebrò il cambiamento, si soffiarono le trombe di una nuova era, secondo molti capace, quest'ultima, di cancellare la tradizione e la cultura di un intero Paese. E lui, la Giovanna D'Arco di Honolulu, portavoce della speranza di milioni di americani, e non solo, pronto a spiegare le ali. Peccato che ad oggi l'unica forma presa è stata più simile ad una corda da ancoraggio, e non certo di un aquilone.
Il pacchetto di stimolo può garantire l'assistenza sanitaria, e la proposta di bilancio prevenire la recessione, sufficienti sì, ma per nulla rivoluzionari.
Alcuni hanno scritto che la vera rottura dalla dottrina Bush è stata fatta in materia di politica estera. Agli occhi del mondo è vero che l'impegno e la diplomazia sono state le armi più usate dall'amministrazione Obama: l'apertura verso il popolo iraniano, attraverso i mezzi di comunicazione, è stata sotto gli occhi di tutti, meno quelli di Ahmadinejad che ha risposto "pugno" all'offerta di una mano da parte di Obama; l'impegno durante il tour europeo è stato encomiabile, nonostante non abbia garantito sostanziali concessioni.
Peccato, però, che anche in questo caso in molti non abbiano guardato oltre i confini statunitensi; ad esempio in Pakistan.
L'istintivo conservatorismo dell'Hawaiiano, non lo ha portato a respingere l'eredità lasciata da George W. Bush , ma ha cercato di farla funzionare.
Secondo un recente sondaggio, gli americani ripongono, come non accdeva da tempo, fiducia nel neo eletto.
Bisognerà vedere però, se quest'ultima reggerà alla riluttanza di avviare procedimenti penali per i crimini di guerra, e sarà difficile vedere come il "titolare" potrà resistere davanti ad evidenti violazioni di legge in materia di tortura e maltrattamenti di prigionieri. In fondo lo Stato di diritto rimane.
La sensazione è che si tratta di un inizio totalmente diverso dai discorsi effettuati nel periodo pre-elezione. Daccordo, i giorni passati sono solo 100, e per giudicare bisognerà sicuramente ancora aspettare, ma quello che fin'ora è stato deposto sul terreno è onestamente poco, e soprattutto poco rivoluzionario.

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