Tutti ci tengono a precisare che non si tratta solo del concerto di Vasco Rossi. E questo è vero. Oggi sul palco del Primo Maggio saliranno tantissimi musicisti di prestigio che contribuiranno alla riuscita della festa dei lavoratori. Ma è altrettanto vero che è inutile nascondersi dietro un dito: Vasco Rossi è la vera e unica superstar di tutta la giornata.
Il Blasco nazionale salirà sul palco alle 21,45 e ci resterà per cinquanta minuti.
Le centinaia di migliaia di persone raccolte in piazza San Giovanni in Laterano ascolteranno una scaletta composta da nove canzoni che partirà da «Stupendo!» e proseguirà con «Non appari mai», «Vieni qui», «Un ragazzo di strada», «T'immagini», «Sally», «C'è chi dice no», «Gli spari sopra», per concludersi con il brano che dà il titolo a tutto l'evento: «Il mondo che vorrei».
«Sono felice di essere qui - ha detto Vasco Rossi - Vorrei restituire un po' di quello che ho ricevuto dalla vita: affetto e soddisfazioni. E poi quest'anno stiamo vivendo un momento davvero difficile con la crisi economica: chi ha di più perde qualcosa, chi ha poco rischia di perdere tutto. Per questo è arrivato il momento della solidarietà».
E Vasco Rossi è passato dalle parole ai fatti. Il cantante ha donato centomila euro alla raccolta fondi per gli orfani dei morti sul lavoro. Chiunque voglia contribuire alla creazione delle borse di studio, può utilizzare il numero unico 48585 attivo da oggi al 10 maggio.
Per la raccolta fondi si può inviare un sms al costo di 1 euro da cellulare Tim, Vodafone, Wind e 3; chiamata al costo di 2 euro da rete fissa Telecom Italia.
Vasco Rossi commenta i brani della scaletta e parla a ruota libera di tutto un po'. «Nei miei brani io dico tutto - esordisce Vasco - ad esempio "Non appari mai" parla della tv che fa il gioco del potere. Chi ha potere vuole che la gente viva nella paura, così da giustificare la propria esistenza. Bisogna guardare meno i telegiornali e guardarsi più intorno: in fondo non ci sono così tante cose di cui avere paura».
Quanto alla cover di «Un ragazzo di strada» dei Corvi, «è una canzone che volevo cantare da quando ho 15 anni - racconta il musicista - È una canzone molto divertente e poi volevo ricordare a tutti che sono sempre un poco di buono». Ma ce n'è per tutti.
«Oggi le grandi conquiste di libertà sociale sono rimesse in discussione - prosegue Vasco - e questo mi preoccupa molto. È un mondo in cui vincono i furbi, gli arroganti e gli ipocriti. Sono uno che provoca ma non ho ricette: racconto le cose che vedo e chi le sente può fare qualcosa per migliorare la situazione. Le utopie sono punti di riferimento che servono per puntare al meglio». A chi gli chiede perché non abbia partecipato al cd per l'Abruzzo, Vasco risponde: «Non posso mica fare tutto. Anche il Primo Maggio è un'iniziativa di solidarietà. Senza dimenticare che quest'anno il concerto di San Giovanni acquista anche molti altri significati. E poi ho già dato la mia adesione al cd sul Primo Maggio».
Mancano poche ore al fischio d'inizio. È giallo sulla partecipazione di Giorgia, in un primo momento all'interno del cast e ieri data più no che sì.
A San Giovanni il palco è montato e le prove dei volumi si intrecciano al brusio dei ragazzi accampati sul prato già da ieri pomeriggio. In attesa che la festa inizi.
il Tempo
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