La TV di stato (RAI – Radio televisione italiana) dovrebbe essere uno strumento di informazione che garantisca libertà, pluralità e correttezza di informazione. Ci raccontano sia questo il motivo per il quale ogni buon cittadino italiano debba pagare la tassa di possesso TV, il cosiddetto canone.
Tutti noi ben sappiamo che proprio così non è. Ciò nonostante mai ci saremmo aspettati che diventasse illiberale strumento in mano a taluni ultrà. Non ci pare il caso di ricordare la lunga lista di trasmissioni TV in cui si manifesta l’incontenibile fervore anti-juventino. Così come non si può non tener conto del ruolo di testi dell’accusa nel processo di Napoli svolto dai sigg.ri Sanipoli e Varriale, giornalisti tutt’ora in forza a Rai Sport.
Fatto ben più grave, tuttavia, rappresenta quanto avvenuto sul sito internet di RaiSport nella giornata di ieri. A seguito della notizia dell’assoluzione della Triade nel procedimento Torinese per i presunti falsi in bilancio, il sito internet della TV di Stato ha pubblicato il video in questione andato in onda sui canali Rai. Il “geniale” omino addetto a tale attività non ha fatto mancare il suo tocco di classe – e di stupido fervore – pubblicando, in abbinamento al video di cui sopra, una immagine della triade che ha sapientemente denominato “http://www.raisport.rai.it:80/dl/images/433x3251259087446565merde.jpg”. Ora, che un ominide del web trascuri la possibilità che ci sia gente preparata professionalmente, nonchè tifosi rancorosi di serie C, che abbia la capacità di verificare il codice html sorgente è un fatto. Ma rappresenta fatto ben più grave che “sua stoltezza” non si sia premunito di modificare il nome di quella immagine ancor prima della pubblicazione.
Non si preoccupi caro omino, abbiamo già salvato il codice html sorgente e ne abbiamo fatto persino un video (visibile ovviamente su http://www.giulemanidallajuve.com/). Abbiamo inoltre già provveduto ad inviare il tutto ai legali delle tre “merde” che siamo certi non mancheranno di ringraziarla personalmente per tanta premura.
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