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lunedì 2 novembre 2009

NOBEL PER LA GUERRA

Il Nobel per la Pace Barack Obama ha appena firmato il più grande piano di spesa militare della storia del mondo” (Washington Post di giovedì). Il National Defense Authorization Act, che il presidente americano ha varato con una cerimonia solenne alla Casa Bianca, ammonta a 680 miliardi di dollari e stanzia venticinque milioni in più rispetto all’ultimo bilancio del guerrafondaio George W. Bush. In termini reali, dicono gli esperti di Washington, la spesa militare di Obama è maggiore di quella delle guerre stellari di Ronald Reagan e, se il presidente dovesse decidere, come è probabile, di inviare altri soldati in Afghanistan, la spesa militare aumenterà ancora di più. Il bilancio del Pentagono di Obama è il più grande della storia degli Stati Uniti anche senza considerare il costo delle guerre in corso. E, tra l’altro, non è finita qui perché la procedura di stanziamento dei fondi federali è soltanto cominciata: ora tocca alle potenti commissioni di “appropriation” del Congresso assegnare i soldi e, di solito, in questa fase la spesa aumenta, non diminuisce. Obama aveva minacciato il veto se il Congresso avesse mantenuto i programmi per gli aerei F22, per i nuovi motori degli F35 e per gli elicotteri presidenziali di fabbricazione italiana, ma la legge di bilancio firmata mercoledì mantiene la spesa per gli F35 (mentre al gruppo Finmeccanica restano le commesse per 38 aerei da trasporto, la partecipazione alla produzione degli F35 e la possibilità di installare cannoni italiani sui nuovi cacciatorpedinieri). Il Nobel Obama non ha battuto ciglio, e ha firmato: del resto il complesso industriale militare americano è la più formidabile garanzia di pace e libertà nel mondo.

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