..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 3 febbraio 2010

C'E' CHI PUO' E CHI NON PUO'

«Simplicio può firmare per la Roma solo dal primo febbraio. Se poi ci sono stati contatti prima è materia che dovrebbe interessare la Federazione. Ma non succederà niente, alla Roma vogliono troppo bene».
È Zamparini a rilasciare queste dichiarazioni ed è l’ennesimo episodio che ci permette di constatare come la giustizia sportiva operi in modo e con tempi nettamente diversi, non in base al “caso”, come sarebbe logico e corretto aspettarsi, ma in base al “soggetto” che commette la violazione.
È notizia di queste ore l'apertura di un fascicolo da parte di Stefano Palazzi per indagare su presunti pre-accordi tra società e giocatore in vista della prossima stagione.
Era già successo e senza nessun problema che un Galliani inibito potesse scendere negli spogliatoi al termine di una gara con la Roma (nel 2006) e partecipare ad una riunione informale in Lega. Nessun problema, un Matarrese garante sistemava tutto: «ha partecipato a una riunione tra amici».
Era già successo che Galliani, inibito per 9 mesi, potesse tranquillamente trattare col Real Madrid l'acquisto di Ronaldo. Il gioco è semplice: nominato Braida titolare della missione, Galliani ha potuto non solo essere presente, ma ha anche esercitato le sue normali funzioni di presidente del Milan. Lo stesso Galliani, sempre da inibito, rilasciava tranquillamente interviste per la trattaiva di Oliveira.
Era già successo che Moratti potesse trattare con Enrico Preziosi l’acquisto di Milito e Thiago Motta, nonostante l’inibizione (in via definitiva ) dello stesso Preziosi, senza nemmeno nascondersi: tutti i media ne hanno tranquillamente parlato.
Poi succede che Secco e Bettega trattano la comproprietà di Domenico Criscito con lo stesso Enrico Preziosi, ma in questo caso c’è la punizione, con un mese di inizibizione per i due dirigenti juventini e relativa pena pecuniaria.
Era già successo che il super-procuratore Palazzi volesse vederci chiaro in merito ai consigli di Moggi a Bologna (i Menarini furono chiamati a riferire da Palazzi) e Siena: Romano Malavolta, presidente del Teramo, telefonava a Moggi per chiedere di intermediare nella trattativa d’acquisto del Siena e Camillo De Nicola, dirigente dell'Ascoli, lavorava per mettere i due in contatto. Deferito anche il Teramo. Claudio Mangiavacchi, all'epoca dei fatti socio di minoranza del Siena, chiamava Moggi per lo stesso motivo: lo voleva come intermediario nella cessione di società. Deferito pure il Siena. Vincenzo Berardino Angeloni, all'epoca consigliere del Siena e ora socio della Pescina San Giovenco, telefonò all'ex dg Juve per tesserare un nuovo allenatore al Siena. Risultato? Deferiti Angeloni e il Siena, in base alla responsabilità oggettiva. Palazzi approfondì anche il discorso sul Livorno, il cui presidente Aldo Spinelli fu rinviato alla Disciplinare: aveva parlato al telefono con Moggi per tesserare come preparatore Giampietro Ventrone, già alla Juve. Risultato? Deferito anch'egli per lo stesso motivo. Responsabilità oggettiva e deferimento scattati anche per il Livorno.
Due fascicoli sono stati aperti per accordi fuori tempo e fuori regola tra Inter e Pandev e Ledesma. Per il caso Pandev, sembra che intermediari e dirigenti dell’Inter abbiano trovato l’accordo con il giocatore, che successivamente ha rifiutato i rinnovi ed è stato al centro del caso del collegio arbitrale, che ha deciso la rescissione del suo contratto dalla Lazio scadente a giugno 2010, per poi passare a parametro zero all’Inter ad inizio gennaio. In caso di deferimento, potrebbe essere messo in dubbio pesantemente l’esito del lodo arbitrale che ha bocciato l’istanza laziale e liberato il giocatore. Ma non solo: multe e squalifiche sono (o almeno dovrebbero essere) in agguato per dirigenti e calciatore, se risulteranno responsabili di un accordo intervenuto prima dei termini consentiti.
Nel caso di Ledesma, ha incuriosito il rifiuto di trasferirsi a Genova, Udinese e Napoli e l’idea del calciatore di accettare solo l’offerta dell'Inter.
Ci sono altri esempi da elencare, ma basta così: il concetto è chiaro.
Ancora una volta, la domanda sorge spontanea: le regole sono uguali per tutti o dobbiamo pensare che i regolamenti vengano applicati in base alla simpatia?
Perché il "caso" viene montato dai media solo per alcuni soggetti, mentre per altri si continua a pontificare, anzi ad ergersi a garanti della loro buona fede?
Certo che queste ultime indagini potrebbero essere una bella occasione per dare l'esempio e ricordare a tutti che in materia esistono delle regole da rispettare, sia se ci si chiama Inter che se ci si chiama Juventus.
Ma l'Inter non è mai esemplare: nel calcio italiano, l'unica squadra esemplare è la Juventus.

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