Pochi giorni fa ho scritto di Telecom, e anche Camillo ci fa sapere che un giudice di Milano ha stabilito che i dossier illegali Telecom (caso Tavaroli) – compresi quelli su mezza Serie A, calciatori, dirigenti e arbitri di calcio – non erano iniziative private di tre spioni fuori controllo, ma erano stati commissionati dal gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera e Carlo Buora. Tronchetti è il secondo maggior azionista di una squadra di calcio, una a caso. Carlo Buora era il vicepresidente della medesima squadra di calcio, quella di proprietà di un membro del cda Telecom al momento di calciopoli. Non avete ancora capito di quale squadra sto parlando? Dài, è facile: è quella che è diventata campione d’Italia grazie all’azzeramento delle avversarie, con tanto di scudetto regalato e un qualche favore milionario, deciso da un plenipotenziario Federcalcio, ex presidente della Telecom ed ex membro del cda della stessa squadra profittatrice (più che un uomo, un triplete).
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