...Per non ripetermi, non passare per difensore né di Moggi né di nessuno e ribadire che ne vorrei semplicemente sapere di più dalla magistratura giudicante in azione a Napoli batto su un altro tasto, dopo aver pensato, detto e scritto montagne di critiche e sospetti sulla giustizia sportiva “naturali ter”deformata.
Come sapete, il baricentro che si sta spostando dalle accuse al solo Moggi come capocosca all’intiero potere dei club italiani e quindi al collegamento con i vertici istituzionali del pallone, suscita proteste. Del tipo “ora si stanno trasformando i colpevoli in vittime”.
Precisiamo: non è così, basta provare le accuse e la giustizia sportiva – attraverso le intercettazioni parziali di allora – non lo ha fatto o lo ha fatto solo di risulta. Mentre quella penale ha cominciato ad assolvere una prima tornata di arbitri, ossia la materia prima addebitata a Moggi. Ma c’è anche chi dice che “si stanno trasformando le vittime in colpevoli”. E questo è interessante: torniamo al tasto, quello di Bobo Vieri. Battiamolo insieme. Nel novembre 2009 Vieri, che ha fatto causa a Moratti perché lo aveva fatto spiare telefonicamente dalla security di Tavaroli & C., lasciando il calcio giocato ha detto testualmente: “A noi giocatori l’Inter ha imposto un patto di riservatezza, un contratto con la clausola che ci impegnava a non rivelare il piano Moratti-Telecom per far fuori le altre società che in quel momento stavano vincendo tutto. Io venivo pagato al 70% dall’Inter e al 30% dalla Telecom per la quale ho assunto un impegno pubblicitario. Il fatto d’essere stato spiato mi ha convinto a violare quel patto. Sono disponibile a mostrare il documento in questione”.
Ora, se fosse una confidenza del Bobo scapestrato che conosciamo o conoscevamo, sarebbe smentibile. Ma l’ha detto ai magistrati, in Procura. L’ha confermato il suo avvocato, Danilo Buongiorno. Vieri e Tavaroli saranno presto in aula a Napoli come testi. Quindi o è falsa testimonianza e Vieri si è inventato tutto, documentocompreso, o i guai per Moratti stanno per cominciare adesso (Tronchetti Provera come è noto ha una specie di “legittimo impedimento” a rispondere di tutto ciò, è soltanto un testimone della vicenda Telecom… un po’ come Carraro in Calciopoli…). Altro che scudetto di cartone del 2006, di cui solo ieri la nuova Juventus di Andrea Agnelli, un po’ scalcagnata e con gli ultras di cui sopra, ha chiesto la revoca alla Federcalcio: non siamo alla fine dei giochi, come ci han fatto credere per quattro anni, siamo ai giochi della fine. Altro che Europei. Prima un bel po’ di ramazza, dovunque ci sia spazzatura.
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