Ora la sceneggiatura è scritta, il copione imparato. Incantevole, ma deviante, corrotto: prima la confusione, in un'Italia che diventava campione del mondo, poi quattro gatti che manifestavano per mancanza di alternative, quindi l'assenza totale di chi aveva deciso di sorridere, rimettendo tutto nelle mani della giustizia. Altro da aggiungere? No, perché l'omertà è servita per depistare, mentre connivenza, interessi e cospirazione hanno armato il braccio che ha ucciso.
In questi anni sono state raccontate falsità, e i quattro gatti si sono scagliati contro: prima su coloro che gli avevano fatti inebriare di gioia, poi nei confronti di chi arrivava dietro, indossando proprietà altrui.
L'offesa più grande alla Juventus consiste nel raccontare che le colpe del golpe del 2006 vanno ricercate nel "palazzo", sulle pagine di coloro che per anni hanno alimentato il sentimento popolare, in casa di chi, complice, ha trovato l'unico modo per emergere da debiti e sconfitte.
Offensivo perché derivante dalle parole di chi ha cercato di passare per vittima, offensivo perché facendo finta di credere allo scandalo si è occultato il piano, che ci fu, e consistette nel dichiararsi colpevoli ancor prima di essere giudicati, nel chiedere una pena congrua quando ancora si aspettavano le sentenze, nel ritirare un ricorso quando questo avrebbe riportato le cose al loro posto.
A questa roba c'è chi ha cercato di opporsi per davvero, ed è la ragione per cui era visto come un ostacolo da chi intendeva utilizzare l'inchiesta per liberarsi di una storia, anziché difenderla, per alimentare sorrisi, anziché alzare la voce.
E pagarono, quelli che si opposero per davvero: privati di un amore a cui avevano dato la vita, isolati da un mondo per cui sarebbero morti.
Ho l'impressione che la Juventus è stata accompagnata da manifestazioni, cortei e celebrazioni senza né passione né cuore. Ma lo schifo è stato non difenderla: da chi con ipocrisia ha pagato lautamente per farlo, e da chi fregandosene ha imparato il copione.
Ora non rimane altro che scenografare l'odio verso l'onestà non protagonista, applaudendo a scena aperta il sorriso animato.
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