A giugno un sondaggio Gallup aveva svelato un crollo dell’immagine di Barack Obama e degli Stati Uniti nel mondo islamico. Il gradimento del presidente era sceso di parecchi punti percentuali. Una brutta notizia per la politica estera della Casa Bianca, ma niente rispetto al risultato di una nuova ricerca presentata ieri dal centro studi Brookings Institution.
Nel mondo arabo, si legge, «c’è un cambiamento sostanziale nella percezione di Barack Obama sia come persona sia come presidente degli Stati Uniti». L’anno scorso, il 51% esprimeva ottimismo e speranza nei suoi confronti. Ora soltanto il 16 per cento. Solo il 5% giudica Obama favorevolmente ed è al contempo ottimista sulla sua politica estera. Il presidente americano non è entrato nella lista degli statisti più ammirati, al contrario di Erdogan, Chavez, Ahmadinejad, Nasrallah, Bin Laden e Saddam (ci sono anche Sarkozy e Chirac). Il conflitto arabo israeliano è, da sempre, l’argomento che interessa di più l’opinione pubblica. Sensibilmente mutato, invece, l’atteggiamento nei confronti dell’Iran. Il mondo arabo, secondo la Brookings, considera una cosa buona l’eventualità di un Iran dotato di armi nucleari. L’anno scorso soltanto il 29% degli interpellati sosteneva che l’acquisizione iraniana di armi nucleari fosse un elemento positivo per il Medio Oriente. Ora è il 57% a pensare che gli ayatollah atomici possano migliorare la situazione nella regione.
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