Sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire la ragguardevole e promettente evoluzione del successore al trono della famiglia più importante d'Italia: prima avevamo un uomo silente al canglore delle sciabolate, pronto ad affiancare con i sorrisi la nascita di una nuova era calcistica e disgustato per come una banda di truffatori aveva dominato e vinto, con i colori della "sua" Juventus, per dodici lunghi anni, ora un uomo vulcanico, che non porge più l'altra guancia, e che, consapevolmente o inconsapevolmente, ammette che quelle vittorie sono state il frutto di un grande lavoro, di una grande dirigenza, opposta a chi non sapeva perdere.
Al debutto la radice antica, inseparabile da ogni popolo bue: il gran spettacolo dell’accusa. Con una "difesa" che spalleggiò la sola squadra, con i giornali padronali a far da gran cassa alle accuse rivolte contro quella "banda di truffatori", divenendo gazzette porta voce degli accusatori e forconi incitanti al linciaggio.
La tecnologia digitale consentì un ulteriore passo in avanti, facendoci divenire tutti guardoni e spioni, pronti a istruire le carte dell’accusa assieme al pubblico ministero, sicché giornali e televisioni trasmisero direttamente le telefonate dell’appestato di turno (sempre lo stesso) e ciascuno espresse a piacimento la propria convinzione.
A fine turnè il colpo di scena, mangime per chi è stato istruito a guardare avanti: la difesa della storia.
Dobbiamo cotale sollazzo alla straordinaria inchiesta denominata Calciopoli. Non entro nel merito, perché lo feci quando gli altri erano indotti o giacenti nel silenzio. Anzi, preferisco continuare a scandalizzare i pochi lettori disposti a seguirmi, i quali non capiscono come si possa fare i garantisti anche verso colui che pagò per sostenere congrua la retrocessione in serie B. Risposta: perché a volte la verità è nascosta dentro le parole.
Questi gli elementi, fra il ridicolo e l’impressionante: 1. Nell'aprile del 2006 vengono pubblicate alcune telefonate riguardanti il mondo del calcio e interessate alla dirigenza juventina; 2. Il 7 maggio del 2006 John Elkann dichiara: "Ho visto lo striscione dei tifosi e infatti noi siamo qui allo stadio perché siamo vicini alla squadra e all'allenatore..."; 3. Il 20 maggio lo stesso rampollo di casa Agnelli dichiara che "siamo in A e speriamo di restarci ma nel caso di B ripartiremmo dai giovani. Le intercettazioni su Moggi e Giraudo sono pesanti"; 4. Il 5 luglio durante il dibattimento del processo di primo grado L'avvocato Zaccone dichiara: "La pena accettabile sarebbe quella richiesta per gli altri club, ovvero la serie B con forte penalizzazione." 5. Il 14 luglio arriva la sentenza di condanna: la Juventus, maggiore imputata nella vicenda, viene retrocessa in Serie B con 30 punti di penalizzazione, 80.000 euro di ammenda, revoca dello scudetto 2004/2005 e non assegnazione dello scudetto 2005/2006; 6. Il 17 luglio, l'avvocato della Juve, Zaccone, dichiara: "I tifosi possono dire e pensare ciò che vogliono, io rispondo solo ai miei clienti, che sono pienamente soddisfatti del mio lavoro."; 7. In data 26 luglio 2006 viene assegnato, dal Commissario straordinario della Figc Guido Rossi, lo scudetto stagione 2005/06 all'Inter; 8. Il 21 agosto 2006, dopo tre ore di discussione, il Cda della Juventus ha deciso: la Juve ricorrerà al Tar del Lazio. Una decisione che era stata preannunciata a più riprese dai vertici societari e che era nell'aria anche negli ultimi giorni. Una scelta, quella del club di corso Galileo Ferraris, presa perché "le sanzioni previste per la Juventus risultano ancor più sproporzionate se si tiene conto che le corti sportive hanno costruito un illecito sportivo come somma di comportamenti contrari a lealtà e correttezza."; 9. Il 31 agosto il CdA della Juventus ha deliberato all'unanimità di ritirare il ricorso presentato nei giorni scorsi al Tar del Lazio.
Il consiglio, si legge in una nota diffusa dal club bianconero per gli obblighi di borsa che specifica le ragioni della decisione, "ha preso atto dei significativi segnali di disponibilità che le istituzioni sportive hanno palesato nelle ultime ore per risolvere con equità la vertenza in corso ed ha constatato che tale apertura costituisce un netto cambiamento rispetto a quanto registrato al termine della fase di conciliazione". Secondo il cda "con questa decisione in linea con i principi di lealtà e con i valori sportivi che sono alla base della sua attività e della sua tradizione", la Juventus ancora una volta "afferma la propria volontà di apertura nei confronti delle istituzioni sportive". La Juventus resta in serie B; 10. In un'intervista al TG1 del 23 agosto 2010, Massimo Moratti dichiara: "Meglio multietnici che comprare le partite"; 11. Il giorno seguente, presenziando la consueta sfida in famiglia a Villar Perosa, Jhon Elkann replica: "L'Inter non ha mai saputo perdere e non ha ancora imparato a vincere".
Ora, ditemi voi: possiamo chiedere, a Jhon Elkann, il Nobel per la fantasia difensiva? O, almeno, l’oscar per l’avanspettacolo?
Sapete qual è la cosa davvero divertente? E’ che dopo quattro anni c'è chi è ancora convinto che per difendere la storia della Juventus si sono adoperati in tanti. Però a fasi alterne, a seconda del grado di interesse. Ma non è colpa loro, è l’intero sistema che tra un sorriso e l'altro continua ad essere storpio.
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