La Casbah ha spento i microfoni, ha abbassato le luci, ed ora il silenzio che riempe questa domenica mattina è quanto rimane di un'ultima notte passata tra le sue mura, un silenzio che avvolge quattro giorni passati tra la gente, con amici, in compagnia di musica, arte e cultura.
Il silenzio di queste prime ore dell'alba, però, induce i pensieri, stimola la nostalgia, trasporta un sentimento che fa bagnare gli occhi, che fa crescere un groppo in gola. Ma che rende lucida la mente, per poter dire grazie.
Grazie a chi ha voluto con passione e forza tutto questo, sposando la voglia di musica, credendo nella partecipazione della gente. Grazie a chi ha fatto musica, coinvolgendo tra "metal", "rock" e "reggae" un'intera città, colorando con note e tradizione la Piazza di San Costanzo. Grazie agli Alcoholic Attitude, agli Estremo Ponente e ai Dazed per la loro energia. Grazie ai Manigoldz, ai Lost in Blues, ai Bermudas e ai Cabaret Souvage. Grazie ai RossoMargot e a Geoffrey per aver messo un punto esclamativo sulla musica d'autore, e averla regalata, in una serata magica, a chi aveva voglia di sognare. Grazie agli Almamegretta, che hanno chiuso la rassegna riempendo il centro storico di tradizione e suoni.
Grazie a chi ha lavorato dietro un fusto di birra alla spina, a chi ha impresso nelle immagini l'anima della gente, degli artisti. Grazie a chi è venuto, vestendosi di Casbah, e anche a chi non si è calato nell'atmosfera della piazza.
Un grazie alla Casbah, ai suoi muri, alla sua storia, al fascino di una location che negli anni ha fatto crescere un movimento, ha portato i più diversi generi musicali, ha lanciato la passione di chi la musica la fa per davvero.
Questa mattina i microfoni sono spenti, i "jack" staccati. Ma all'orizzonte c'è un sole che illumina, che splende tronfio nel cielo, e che ci fa capire che un domani è lì che aspetta, in attesa di vivere un'altra volta la Casbah. Per sedersi accanto ad una domenica mattina e dire ancora grazie, grazie Casbah!
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