..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 29 dicembre 2010

THE CLOUGH DAY'S

Stasera scenderanno in campo, per la 25à giornata di Championship (la seconda divisione inglese), Nottingham Forest e Derby County, al City Ground di Nottingham.
Una gara speciale, una partita che non può essere come altre.

E' la più grande storia che il calcio inglese (a mio modo di vedere) abbia mai vissuto, la storia di un uomo del North Yorkshire che ha cambiato la cultura del calcio britannico. Sfidandolo, sfidandosi.
La storia di Brian Howard Clough.
Dal 1955 al 1961 gioca nella squadra della sua città, Middlesbrough, segnando, in 212 incontri, la "pochezza" di 197 gol. Chiuse la carriera a Sunderland, il 26 dicembre 1962. Un grave infortunio al ginocchio (legamento crociato) lo mise fuori dai giochi per oltre due anni, il suo ritorno culminò con tre partite e poi l'addio. A Sunderland giocò 61 partite mettendo a segno 54 gol.
L'anno dopo Brian è già seduto in panchina, agli ordini dell'Hartlepool United.
E' il più giovane manager del campionato e a partire dall'ottobre di quello stesso anno si affianca a lui Peter Taylor, che lo accompagnerà per tutta (o quasi) la carriera.
L'anno successivo arriva la grande occasione: la seconda divisione e il Derby County.
La prima stagione è fallimentare, la squadra termina, nei bassi fondi della classifica, con una posizione in meno rispetto all'anno precedente, ma il progetto Clough è ormai partito. Vengono ceduti più del 70% dei giocatori, vengono fatti fuori elementi considerati inutili all'interno dello staff tecnico, e in un solo anno il Derby vince il titolo di seconda divisione, con la striscia record di 22 gare senza sconfitte.
In prima divisione le cose vanno bene: il primo anno arriva addirittura quarto, conquistando un posto per le coppe, ma irregolarità finanziarie impediscono il check-in per l'Europa.
La magia avviene pochi anni dopo, nella stagione 71/72. Su Liverpool e Leeds il Derby la spunta, vincendo un campionato incredibile, e dopo 88 anni dalla sua nascita vince il primo titolo nazionale. Davanti al Pride Park capeggia la statua di Brian e Peter.
Il periodo buio, in una vita professionale al limite, è vicino: viene allontanato dal Derby.

Nel frattempo il suo carattere fa dividere l'opinione pubblica, i media fanno a gara per strappargli un'intervista (che il più delle volte fa discutere).
La sua visione del calcio si scontra con le tradizioni, con un modo di fare football che secondo Clough porta alla vittoria senza però avere la consapevolezza di quanto realmente si è forti. Lui ama il calcio, quello giocato con il pallone, quello che prevede un'idea prima ancora di scendere in campo, una linea che prosegua per tutta la stagione e che possa portare il frutto di tanto lavoro. Non gli piacciono i provocatori (anche se Lui ne sarà, per difendere le proprie idee, un fautore), l'intimidazione, il gioco sporco, l'assenza totale di sportività nei confronti dell'avversario.
Il Brighton & Hove Albion, che lo ingaggia nel 1973, non può essere la squadra di Clough, troppo piccola, poco conosciuta, e poi a Sud.
Don Revie viene chiamato dalla nazionale, e si libera la panchina del Leeds United. Vi approda Clough, senza Peter Taylor, ma il matrimonio durerà solo 44 giorni. I 44 giorni del maledetto United.
Il 6 gennaio 1975 la svolta, quella definitiva.
Il Nottingham Forrest e il ritorno di Peter Taylor.
Con i Tricky Trees domina la massima divisione nella stagione 76/77, vincendo il titolo con 7 punti di vantaggio sul Liverpool e diventando il primo manager a vincere due titoli con due squadre diverse, non di prima fascia ed entrambe per la prima volta.
L'anno successivo arriverà l'amarezza del secondo posto in campionato, ma anche e soprattutto la leggendaria e storica vittoria in Coppa dei Campioni contro il Malmoe, che incorona Brian campione d'Europa e veggente. Il gol della vittoria venne firmato da Trevor Francis, voluto da Clough (Francis giocava nel Birmingham City) alla cifra record, per quei tempi, di un milione di pounds, anche se Brian sosteneva che erano stati pagati solo 999.999 sterline.
Il bis europeo è immediato: contro l'Amburgo il Nottingham si aggiudica la sua seconda Coppa dei Campioni consecutiva.
Il nazionalismo britannico, però, rende merito a Brian più per le 42 partite di campionato senza sconfitte, conseguite dal 26 Novembre 1977 al 9 dicembre 1978, che per le vittorie continentali.
A Nottingham c'è una statua di Brian pagata personalmente da tutti i suoi fans.
E' morto nel settembre del 2004 a 69 anni, un tumore l'ha portato via, un mese dopo che l'Arsenal, nell'agosto di quello stesso anno, battesse quel record di imbattibilità.
Se gli avessero detto: "Questo record è stato battuto, ma la gente la considera ancora il miglior manager di sempre", Lui avrebbe sicuramente risposto: "Il migliore non lo so, certamente il più bravo!"

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