Decimo anno consecutivo agli ottavi di Champions League. Basterebbe questo dato per capire le capacità manageriali di Arséne Wenger, l'uomo che ha legato la sua vita, professionale e non, al nome Arsenal.
Una società che ha avuto la pazienza di aspettare, una società che ha creduto nell'uomo di Tolosa, che insieme hanno programmato il futuro, credendo nei giovani, scartando le spese folli e fini a se stesse, rischiando l'impopolarità per il bene dei Gunners.
Una favola che oggi è diventata una realtà. Stadio di proprietà (e che stadio), un gruppo di ragazzi allevati nel nuovissimo e prestigioso centro sportivo, bilanci in ordine, strutture all'avanguardia, una politica impostata secondo i voleri del manager, un gioco espresso in campo tra i migliori del pianeta.
Venerdì 17 dicembre a Nyon, in Svizzera, si svolgeranno i sorteggi della fase a eliminazione diretta, e poco importa chi saranno gli avversari di turno, l'importante sarà esserci, l'importante sarà provarci ancora.
Da oggi il pensiero sarà rivolto esclusivamente alla Premier, nel difendere il primo posto in classifica, nel mettere insieme la squadra migliore per affrontare qualunque tipo di avversario, a cominciare da lunedì sera, quando all'Old Trafford saremo ospiti dello United, e in panchina siederà ancora Lui.
L'uomo che ha portato per la prima volta una squadra di Londra in finale di Champions, l'uomo che ha legato per sempre il suo nome all'Arsenal, l'uomo che ha cambiato il modo di pensare football, che ha fatto di necessità virtù, lavorando con pochi denari, pensando al bene economico del club senza fargli mancare mai gli introiti, e che per il decimo anno consecutivo ha fatto accedere l'Arsenal tra le migliori sedici del Vecchio Continente.
L'uomo che ha portato per la prima volta una squadra di Londra in finale di Champions, l'uomo che ha legato per sempre il suo nome all'Arsenal, l'uomo che ha cambiato il modo di pensare football, che ha fatto di necessità virtù, lavorando con pochi denari, pensando al bene economico del club senza fargli mancare mai gli introiti, e che per il decimo anno consecutivo ha fatto accedere l'Arsenal tra le migliori sedici del Vecchio Continente.
Semplicemente Arséne Wenger.
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