Nonostante l'appellativo non sia sfuggito (ex-dipendenti), e nonostante in molti, forse alcuni, abbiano fatto finta di non sentire (o forse hanno preferito cambiare immediatamente canale), oggi, l'ex, prova ancora a dare consigli, anzi, lo fa direttamente a Lui, a colui che l'ha appellato ex-dipendente.
Di cosa parla? Indovinate un po'? "Bastava l’innesto di 3-4 giocatori di qualità, invece di questi 15 che per la maggior parte non sono da Juve!"
Ma tralasciando quello che ormai è diventato il tormentone fuori-stagione, due sono i passaggi che voglio evidenziare.
1) "La Juve è una squadra sottotono ed in totale confusione evidenziata anche dalla conferenza stampa di sabato superflua ed ovvia"
2) "Per costruire servono tempo e giocatori importanti e di immagine. Bastava l’innesto di 3-4 giocatori di qualità, invece di questi 15 che per la maggior parte non sono da Juve! I soldi sono finiti? Allora Andrea ti do un consiglio : non difendere più l’operato dei tuoi dirigenti perché il non avere soldi non deve esser un alibi, fai come facevamo noi che di soldi ne avevamo sempre pochi a disposizione e vendevamo per ricavare i soldi soldi per comprare".
Il primo punto credo non abbia bisogno di ulteriori commenti, a meno che non ci sia qualcuno veramente confuso da credere a quanto letto.
Nel secondo, invece, è bene schiacciare sempre il tasto rewind, visto che di questi tempi la realtà è spesso dimenticata.
Lui dice: "Per costruire servono tempo e giocatori importanti e di immagine. Bastava l’innesto di 3-4 giocatori di qualità". Verissimo, nessuno mette in dubbio quanto detto, ma qualcuno ricorda vagamente che Juventus si trovò in mano colui che oggi fa lo splendido? Ve lo ricordo immediatamente.
Nella stagione 1993/94 la Juventus si piazzò al secondo posto in campionato (secondo posto dietro il Milan, staccata di tre punti), la rosa era così formata: (P) Angelo Peruzzi, Michelangelo Rampulla; (D) Massimo Carrera, Andrea Fortunato, Júlio César, Jürgen Kohler, Sergio Porrini, Moreno Torricelli; (C) Dino Baggio, Antonio Conte, Angelo Di Livio, Roberto Galia, Christian Manfredini, Giancarlo Marocchi, Andreas Möller; (A) Roberto Baggio, Fabrizio Cammarata, Alessandro Del Piero, Fabrizio Ravanelli, Gianluca Vialli.
L'anno seguente, stagione 1994/95, arrivarono a Torino, sotto la gestione Moggi, i seguenti giocatori: Ciro Ferrara, Didier Deschamps, Paulo Sousa e Alessio Tacchinardi. Quattro innesti che consentirono ad una formazione già fortissima di suo di fare il definitivo salto di qualità.
L'ho sempre detto che ha ragione Checco.
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