..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 18 marzo 2011

IL SENTIMENTO CHE UCCIDE

Quando Cesare Ruperto, presidente della Commissione d'appello federale della FIGC, in data 14 luglio 2006, diede lettura della sentenza di primo grado del processo denominato Calciopoli, dichiarando "...nella valutazione del materiale probatorio la Commissione si limiterà ad indicare quegli elementi di sicura valenza, che non si prestano ad interpretazioni equivoche, perché già solo dall’analisi di taluni fatti incontrovertibili emerge a chiare lettere ciò che era nella opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio.", i più rimasero esterrefatti, trasecolati, di come un magistrato italiano abbia potuto sentenziare quanto sopra riportato, aggiungendo che si era creata "...un’atmosfera inquinata, una insana temperie avvolgente il campionato di serie A.".
Quando Piero Sandulli, in data 28 luglio 2006, dichiarò al Corriere della Sera: "...non ho sostenuto che il campionato 2004-05 non è stato falsato, ma che non abbiamo prove che sia stato falsato. Non c’è prova di consumati illeciti.", i più rimasero senza parole, stupiti, di come un noto professore di procedura civile, in tema di Calciopoli, abbia potuto affermare quanto sopra, aggiungendo: "...non si può inseguire quello che non esiste.".
Quando Mario Serio, uno dei cinque membri della Corte Federale presieduta da Sandulli, sempre in data 28 luglio del 2006, dichiarò a Repubblica "...abbiamo cercato di interpretare un sentimento collettivo, abbiamo ascoltato la gente comune e provato a metterci sulla lunghezza d’onda.", i più rimasero a bocca aperta, interdetti, di come un membro della Corte giudicante di Calciopoli abbia potuto affermare quanto sopra, aggiungendo: "...un giudice è un uomo e io credo sia giusto interpretare il diritto.".
Quando Massimo Meroni, procuratore aggiunto di Bergamo, in data 16 marzo 2011, in una conferenza stampa dallo stesso indetta ha dichiarato: "...il pm non rappresenta se stesso ma la collettività", i più sono rimasti indifferenti, imperturbabili, di fronte a uomini che disconoscono il loro ruolo e gli articoli della Costituzione, altri, me compreso, si sono scandalizzati del fatto che che si possa giungere ad essere rappresentanti della legge senza possedere i basilari, che si possa avere quel tipo di potere pensandosi "rappresentanti della collettività", quella che sentimentalmente uccide dal febbraio del 1992.

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