..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 2 aprile 2011

IL MURO DI ROGER WATERS

Potrei cominciare con quanto scritto da Mariella Venegoni nel suo "On The Road" sulle pagine on-line de La Stampa, che ha definito il The Wall di Roger Waters un concerto-spettacolo di altissima concezione tecnologica, musicale e spettacolare, che ha come cancellato in due ore e mezza l'intera storia dei concertoni-show, dagli Stones fino agli U2, oppure riportare la cronologia dell'intera serata proposta da Rockol, che scrive di un mix di vecchio e nuovo, di cimeli recuperati dall’allestimento originale dell’80-’81 e di nuove intuizioni e magie tecnologiche: i mostruosi pupazzi e le animazioni inquietanti di Gerald Scarfe e un muro di mattoni che è diventato uno stupefacente schermo tridimensionale; filmati entrati nell’immaginario collettivo e un suono surround allo stato dell’arte percepibile in ogni punto della sala.
Invece do voce a chi, dopo essere tornato a casa, è ancora senza fiato: "Non ci sono parole per descrivere lo spettacolo a cui ho assistito ieri sera. Vi giuro che un'emozione cosi' per un concerto non credo di averlo mai provato.".



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