..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 10 aprile 2011

REPORT: BLACKPOOL 1-3 ARSENAL

Siamo vivi, ci siamo, ancora in corsa per il titolo, e questa era la cosa più importante che doveva emergere questo pomeriggio dal Bloomfield Road. Una vittoria pesante, che ha riportato lo svantaggio dallo United a meno sette (con una gara in meno e lo scontro diretto all'Emirates del primo maggio), che ha cancellato le paure di non essere più in grado di reggere il ritmo dei red devils, che ha evidenziato come certe delusioni passate possano fare da scuola per quel che sarà domani. Sottolineo questo ultimo passaggio: oggi non era facile, l'ambiente era a dir poco caldo, l'inizio match dei Tangerines era di quelli che avrebbe potuto stendere un toro (chiedere info a Ferguson). Invece abbiamo retto, lottato, con van Persie a dare una mano anche in fase di chiusura, come una vera grande squadra, che capisce il momento e di questo sa farne virtù. Poi due schiaffi, ravvicinati, che hanno chiarito il perché i padroni di casa lottano per non retrocedere e gli ospiti si giocano il quattordicesimo titolo della loro storia. E così è stato anche il secondo tempo, con il Blackpool a riaprilo grazie al cuore e noi a chiuderlo definitivamente con le qualità che ci contraddistinguono; per la cronaca: il primo è il terzo gol sono stati realizzati con tre tocchi.

Straordinaria, ancora una volta, la prestazione di Fabregas, per distacco il migliore in campo, autore di giocate di un livello nettamente superiore, che hanno consentito prima di sbloccare il match e successivamente di sigillarlo. C'è poco da dire: quando il catalano è in campo la luce dell'Arsenal assume colori che accecano l'avversario e illuminano il nostro cammino; lunga vita (calcistica) al nostro immenso capitano.
Due note di chiusura. Si parla e si scrive tanto del big-match del primo maggio, dello scontro diretto con lo United. Giustamente potrei dire, ma il momento più importante della stagione è iniziato proprio adesso, mentre scrivo, mentre leggete. Sono iniziati i quindici giorni che ci diranno, a prescindere da quello che farà lo United, chi siamo e soprattutto se saremo in grado di arrivare allo scontro diretto con le credenziali giusti per ambire al titolo. In sequenza: domenica 17 aprile Arsenal-Liverpool; mercoledì 20 aprile Tottenham-Arsenal; domenica 24 aprile Bolton-Arsenal. Da questo trittico usciranno oggettivamente le chance di titolo, e noi saremo lì, pronti a giocarci il tutto per tutto.
Oggi, dopo tempo immemore, è tornato fra i pali Jens Lehmann, a giocare la sua gara numero 200 con i Gunners. Una prestazione buona, condita da tanta autorità e personalità, autobiografica. In panchina, a fare da secondo, c'era Manuel Almunia. Che non ha avuto un mal di denti, un mal di pancia o qualche infortunio diplomatico per dire no alla scelta del mister, s'è seduto in panchina e ha assistito da tifoso all'intera contesa. Manuel non sarà un portiere da grande squadra, ha dimostrato parecchi limiti tecnici nei suoi anni a Londra, ma non ha mai fatto una polemica, non ha mai criticato le scelte, quando toccava a lui ha risposto presente, quando, come oggi, il posto da titolare è toccato ad un altro s'è accomodato in panchina senza farne un dramma. Non so se questa squadra vincerà il titolo, o se più semplicemente arriverà fino all'ultima giornata per giocarselo, di sicuro, questo gruppo, questi ragazzi, sono l'esempio perfetto di cosa significhi condividere un'avventura, e Manuel, con la sua professionalità ha dimostrato di essere, prima che un calciatore, un uomo, un uomo da Arsenal, e questo non lo dimenticherò mai.

2 commenti:

4max ha detto...

Bella vittoria contro i tangerines, nulla di trascendentale ma dovevamo vincere.. ed abbiamo vinto, quindi tiriamo a campare. Non condivido la disamina su Almunia caro Cirdan, come avrebbe mai potuto Almunia polemizzare con le scelte di Wenger che dal 2004 anno in cui è arrivato lo spagnolo ad Highbury lo ha estromesso e riammesso come titolare alla difesa della porta dell'Arsenal per una dozzina di volte.. sarebbe stato alquanto esagerato da parte sua e l'uomo lo sa di aver avuto parecchia fortuna ad aver incontrato un tecnico poco scaltro con la selezioni dei portieri.. ;-)

Unknown ha detto...

Ho semplicemente voluto sottolinearlo, reputandolo importante dal punto di vista del clima che si respira all'interno dello spogliatoio. Un ulteriore punto a favore di questo meraviglioso gruppo di uomini.