Il caso riguarda sempre Lui, l'uomo che ogni volta che scende in campo è in grado di offrire quella differenza che passa tra i buoni giocatori e quelli (pochi) che si possono definire determinanti, campioni assoluti, coloro per cui vale la pena pagare un abbonamento, il prezzo del biglietto. Sul sito del Barcellona è comparsa un'intervista a Xavi, il quale, visto per non perdere quel vizietto che in terra catalana hanno preso da parecchi anni, s'è messo a parlare di Fabregas, e della sofferenza (presunta solo a Barcellona) che il capitano dei Gunners sta vivendo sulle rive del Tamigi. In soldoni: secondo Xavi, l'Arsenal starebbe trattenendo con la forza Fabregas, senza lasciarlo libero di tornarsene in Spagna. Max nei giorni scorsi ha ampiamente documentato come questo tipo di affermazioni violino le leggi Uefa. In pratica il centrocampista blaugrana ha fatto tapping-up, che in parole povere significa fare pressione a qualcuno che è sotto contratto con altro datore di lavoro. Semplice e solare.
Oggi ne ha scritto anche il Guardian a firma di Matt Scott, che pone gli stessi problemi sulla questione Barcellona-Fabregas. Non hanno i soldi né per comprarlo né per pagargli lo stipendio e sono ad un passo reale dal fallimento (numericamente lo sono gia). In pratica partecipano alle stesse competizioni degli altri usando regole diverse. Anche Arsène Wenger, nella conferenza stampa in Cina, ha voluto mettere in evidenza questa spiacevole situazione, senza però girare il coltello nella piaga, e cioè senza la volontà di intraprendere alcuna azione formale. Ora, sarebbe bene che i responsabili dell'Uefa, a partire da Michel Platini, mettessero un freno a questo modo irrispettoso di impicciarsi degli affari altrui, con la più semplice delle formule: applicare il regolamento. Vedremo se il tanto decantato Fair-Play finanziario e le regole dello Statuto Uefa rimarranno belle parole o si passerà alle vie di fatto.
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