..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 26 settembre 2011

POSITIVE NUMBER

Mercoledì sera sarà Champions League, contro i greci dell'Olympiakos, e di questo ne scriverò domani, oggi, invece, faccio un breve riassunto di questo inizio stagione, di questi primi due mesi di attività agonistica, dove, in troppi, hanno dato seguito alle innumerevoli stupidaggini uscite su televisioni e tabloid, avvalorando tesi che si scontrano inevitabilmente con i numeri che l'Arsenal è riuscito, in campo, a produrre. Parto subito con il reparto arretrato, quello tanto incriminato e messo sotto accusa dai più, soprattutto dopo la debacle patita in quel di Manchester. Su dieci partite ufficiali giocate, in quattro abbiamo mantenuto un "Clean Sheet", che per una difesa definita da rifondare è un gran bel risultato. In fatto di gol subiti non siamo messi benissimo, avendo subito 18 reti, che matematicamente parlando fa due gol a partita, però, escludendo le due trasferte all'Old Trafford e a Ewood Park, il conto cala drasticamente: 5 gol subiti in 8 gare; meno, molto meno, di un gol a partita. Tutto questo ha un senso logico? Direi proprio di no, perché le considerazioni da fare, oggettive, inducono a valutare le due partite in oggetto come episodi che difficilmente potranno ripetersi. Vuoi perché nella partita contro il Manchester è scesa in campo una formazione che potremmo rivedere solamente in Carling Cup (forse), vuoi perché nella partita contro il Blackburn i nostri, in un pomeriggio da incubo, hanno regalato ai Rovers ben due autoreti.
La domanda a questo punto sorge spontanea: questa sarebbe una difesa da rifondare? Ad ognuno la libertà di risposta. Tornando ai numeri la fase difensiva, in Premier, ha concesso agli avversari un totale di 57 conclusioni, di cui 29 nello specchio della porta. Anche in questo caso il dato è impietoso: ogni due tiri subiti abbiamo incassato un gol; che in pillole si traduce così: con noi la fortuna s'è presa una bella vacanza. Dato che si contrappone con quello offerto dalla fase offensiva. Abbiamo effettuato, nelle prime sei gare di Premier, 84 tiri, di cui 41 nello specchio della porta, scaturendo questo dato: segnamo un gol ogni cinque tiri effettuati. Insomma, la classifica odierna è lo specchio fedele di quanto accaduto in campo, ma che non riflette la realtà di quanto siamo stati capaci di produrre. Anche in questo caso una pillola è dovuta: arriveranno periodi migliori. Sabato pomeriggio, e sempre in fatto di numeri, due dei nostri hanno raggiunto quota 100: van Persie come gol realizzati e Ramsey come presenze. Complimenti ad entrambi. Ci vediamo domani con la preview di Champions.

2 commenti:

Massimo ha detto...

I numeri sono importanti. specie in casi come questi. Subire troppi tiri e' un segnale peggiore che subire molti goals.
L'Arsenal, per assurdo, sta subendo poco e crea molto. Questi sono indicatori positivi, il campionato e' lungo, in tre partite e' andata male e in tutte e tre ci sono moltivazioni serie per cui le cose siano andate cosi.
Contro il Liverpool un'espulsione ha cambiato totalmente la partita e il goal del Liverpool era in fuorigioco.
Contro il ManUtd non conta proprio.. quella partita non e' indicativa di nulla... troppi infortuni e troppa gente che mai aveva giocato ed alcuni che mai piu' giocheranno...
contro il Blackburn due autogoal e un goal irregolare....
questo significa che questa squadra potrebbe anche finire senza altre sconfitte... vediamo se gia' domenica riusciamo a dare un segnale chiaro ...

Unknown ha detto...

La numerologia, al di fuori dei paesi anglosassoni, è ritenuta ininfluente, quasi inutile. Ma così non è. I numeri sono il frutto del lavoro espresso in campo, di quanto è stato prodotto, di come ci si è mossi in fase difensiva... ho scritto "fase" e non difesa, e la cosa è assai diversa. In troppi ci giudicano in maniera sbagliata, o meglio, con pregiudizio. Sembriamo sempre quelli che debbano difendere a priori, ma è molto più semplicemente rendersi conto di quel che succede nei novanta minuti di gioco, che detta così sembra facile, ma novanta minuti sono tanti e a seconda di come finisce una partita ci si sofferma solo ed esclusivamente sul risultato finale, come se quest'ultimo fosse lo specchio fedele di quanto prodotto e accaduto. Di segnali positivi la squadra ne ha dati, nonostante la rivoluzione di mercato, molti, e di questo va dato atto ad un'ambiente sempre in linea con quanto professato da sempre.