..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 10 settembre 2011

REPORT: ARSENAL 1-0 SWANSEA

Che potesse rilevarsi una gara difficile era  nelle previsioni, vista la solidità dei gallesi (ultime due gare senza subire reti) e la nostra prima con molti volti nuovi e parecchi meccanismi da oliare. Alla fine, però, con quel pizzico di fortuna che è capace di cambiare il risultato finale di una partita ed eventuali trionfi finali, l'abbiamo portata a casa, meritatamente. Nel primo tempo ci siamo espressi meglio, grazie ad un Arteta entrato immediatamente nello spirito Arsenal e ad un Arshavin completamente ritrovato, capace di grandi giocate e del gol che ha risolto la contesa. Nella ripresa siamo calati, seppur non soffrendo lo Swansea, costruendo poco e andando vicini al raddoppio in sole due occasioni: van Persie prima, che con una splendida azione si è liberato al tiro dai venti metri colpendo il palo, e con Chamack dopo, autore di un colpo di testa a botta sicura parato da Vorm.
Certo, si poteva fare di più, forse si doveva fare di più, ma questo Arsenal è giusto farlo crescere senza fretta, a piccoli passi, senza pretendere fin da adesso una condizione fisica che oggettivamente non c'è. Oggi però possiamo tranquillamente contare molti più aspetti positivi che negativi, come l'aver terminato il match in parità numerica, aver chiuso la gara senza subire reti (la terza su sei della stagione), aver ritrovato un ottimo Arshavin, l'aver visto giocare un'ottima gara ai due neo-acquisti, Arteta e Mertesacker, confermato l'enorme potenziale di Szczesny (la parata su Graham nel primo tempo è una roba da grandissimi), aver avuto la fortuna dalla nostra parte, perché se nel primo tempo è stato un errore di Vorm a spianarci la strada, nei minuti di recupero è stato un errore sotto porta di Graham a farci vincere la prima gara stagionale in Premier. Ora, per come la vedo io, è necessario ed importante guardarci dentro, lavorare sodo, concentrarsi in ogni singolo allenamento, in ogni istante di gara, senza guardare i risultati degli altri, senza fossilizzarsi su di una classifica che, inevitabilmente, ci vede inseguitori, né tanto meno spaventarsi della forza fin qui espressa dalle due di Manchester, perché se non erro, e la memoria non è rimasta corta, anche noi siamo partiti per parecchi anni in questo modo, salvo poi ritrovarci nei due mesi decisivi a corto di carburante. Sono fermamente convinto che sarà una stagione tutta da gustare.

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