Giornate importanti per noi che abbiamo l'Arsenal nel cuore, momenti da vivere da grande squadra, come invece molti non avevano pronosticato dopo appena un paio di turni di campionato. Così, dopo il sorteggio di Champions League che c'ha visti abbinati al Milan per gli ottavi della competizione più importante d'Europa, eccoci pronti per affrontare una delle gare altrettanto più importanti di questa stagione, per di più fuori casa: il Manchester City. Difficile sostenere quanto importante, sicuramente un match che segnerà questo scorcio di stagione, una partita che, stranamente, ci vedrà accompagnati dal tifo di tutta l'Inghilterra, Manchester United e Chelsea compresi. Indiscutibile che una nostra vittoria, oltre che per noi, sarebbe fondamentale per le più dirette inseguitrici dei citizen, riaprendo di fatto un torneo che in molti avevano dato per finito. Per noi sarebbe importante vincere per mille motivi, oltre naturalmente per i tre punti, condizione che ci permetterebbe di posizionarci a soli sei punti dalla vetta (United permettendo).
Ma sarebbe di enorme orgoglio nei confronti del "dio" denaro, quello che nell'estate dei grandi addii c'ha portato via due dei giocatori maggiormente rappresentativi, uno dei quali (Nasri) approdato proprio all'Etihad Stadium. Un orgoglio che troverebbe il suo apice perché da troppo tempo tacciati come squadra non vincente, di filosofia utile solo a chi, spendaccione senza regole, è potuto venire di fronte alla nostra vetrina e acquistare quello che meglio preferiva. Il basso profilo tenuto fino ad oggi dai nostri e da Arsène (leggere l'intervista rilasciata da Wenger dopo l'abbinamento contro il Milan per farsene meglio un'idea) è stata la risposta a tutte le critiche, trasformate a nord di Londra in benzina utile per riaccendere i motori. Lavoro e abnegazione ha fatto il resto, mettendoci nella condizione che, Italia a parte, oggi in molti c'invidiano. Oggi mancheranno ancora una volta Sagna e Wilsher, quest'ultimo risultato in più che ottime condizioni dopo il "warm-up" effettuato in settimana, oltre a Diaby, Jenkinson (di cui si sono allungati i itempi di recupero) e Gibbs (il cui rientro dovrebbe essere previsto tra un paio di settimane). In campo, dunque, formazione confermata, con Djourou, Mertesacker, Koscielny e Vermaelen sulla linea difensiva, Song, Arteta e Ramsey (scommettiamo che segna lui?) a centrocampo, Walcott e Gervinho sugli esterni a supportare capitan van Persie. C'mon Gunners, tutto il resto conta poco o niente.
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