..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 1 marzo 2013

G'HO DITU DI NU RUMPE U BELIN

Che forte che è il Paese Italia, soprattutto quando si mette a scrivere, per mano naturalmente dei suoi giornalisti ...poi c'è ancora chi si chiede come mai Grillo, a volte, li tratta un po' male, o detto alla ligure, "g'ho ditu di nu rumpe u belin".

La "gara" che si sono messi a fare in molti, troppi, è da dove sono giunti i nove milioni di voti che hanno permesso al MoVimento 5 Stelle di diventare la prima rappresentanza popolare italiana (di partito, come da pagina web, è meglio non parlarne).
Da "destra" e da "sinistra" (quei due termini improvvisamente diventati obsoleti) ognuno trae le sue conclusioni, cercando di dare un senso al perché un quarto del Paese ha deciso di mettere una "x" sul simbolo dei pentastellati, senza, oggettivamente, ascoltare quello che in realtà è accaduto, senza voler vedere oltre il proprio giardino, quello che da lustri è stato curato ed innaffiato dai padroni per cui scrivono.
C'è chi dice che i voti sono arrivati dalla delusione di uno schieramento, c'è chi dice che i voti sono arrivati dalla delusione di quell'altro, c'è chi dice che sono arrivati per ignoranza politica, c'è ancora chi sostiene che demagogia e populismo (affibbiate a Grillo) hanno di fatto convinto gli italiani a dare il proprio sostegno al leader del Movimento.
Probabile, anche per una mera questione di grandi numeri (quasi nove milioni consente questo), che un po' di verità ci sia in ognuna di queste considerazioni, ma è altresì vero, almeno per esperienza personale, che la stragrande maggioranza dei voti finiti sul simbolo delle 5 stelle è dovuto per l'idea di dare trasparenza ad una politica che per troppi anni ha usufruito del voto salvo poi farsi gli affari (in senso letterario) suoi.
Quindi. In questi giorni l'ho scritto a più riprese e oggi lo ribadisco: il voto al M5S è stato dato per la fiducia nel programma, per la volontà del popolo di dare credito ad un Movimento che per la prima volta nella storia vuole veramente dare un futuro a questo Paese. Il tempo, come sempre, sarà giudice insindacabile.