..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 2 maggio 2013

LARGHE CONFUSIONI

Non hanno ancora cominciato e già emergono le differenze, il diverso modo di concepire le cose, come se la fiducia data solo poche ore fa potesse conciliare. Dal leader del Popolo delle Libertà è arrivato il primo avvertimento: "O si toglie l'Imu o ce ne andiamo", una dichiarazione che sa più di minaccia, un monito che ha dato modo al Ministro degli Interni di ribadire il concetto: "L'Imu sulla prima casa non si pagherà a giugno né più avanti. È un fatto oggettivo su cui non abbiamo alcun dubbio".
Dall'altra parte, se così la vogliamo chiamare, queste parole non sono piaciute, e da Franceschini ("L'Imu non verrà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno") al Ministro Delrio ("L'Imu verrà sospesa per la rata di giugno con l'impegno ad alleggerirla soprattutto per i meno abbienti. Il lavoro sarà fatto con il Parlamento, non possiamo sapere il punto di approdo") s'è seguita pari pari la linea espressa a più riprese dal neo Presidente del Consiglio, Enrico Letta: "Vale quello che ho detto qui in Aula".
Intanto ieri a Parigi, nell'incontro con il Presidente francese, Letta ha ribadito che l'Italia rispetterà gli accordi presi con l'Europa e che il nodo dell'Imu sarà presto risolto, ridiscutendone a breve i contenuti. 
Dopo il doppio "si" ricevuto da Camera e Senato, il nuovo Governo era stato presentato come l'esecutivo delle larghe intese, alla prima discussione, invece, sono venute immediatamente a galla le larghe confusioni.