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lunedì 12 maggio 2014

I THUNDERS COMPIONO IL SUICIDIO PERFETTO, PAUL GEORGE RECITA POESIA

Quando a 8 minuti dalla fine dell'ultimo e decisivo periodo Oklahoma stava avanti di 16 (82-66), nessuno, probabilmente nemmeno Doc Rivers, avrebbe pensato ad una incredibile e pazzesca rimonta.
Il 38-24 di parziale degli ultimi dodici minuti racconta due storie parallele. I Clippers non hanno mollato, i Thunders hanno compiuto il suicidio perfetto
Per tutta la gara, fin dalla palla a due, Oklahoma ha dominato ogni centimetro di campo. Il 32-15 d'apertura confermava l'inerzia che i Thunders si portavano dietro dopo gara-3, evidenziava le difficoltà di Los Angeles in zona pitturata, esaltava il gioco di squadra e la difesa con cui Oklahoma stava portando la serie sul 3-1.
Poi il black out, dei ragazzi di Brooks. Ed ora una sfida totalmente capovolta, con i Clippers che voleranno verso la Chesapeake Energy Arena consapevoli di potersela giocare, sicuri di avere, almeno per il momento il coltello dalla parte del manico.
I 25 di Griffin, i 23 di CP3 (con 10 assist), e i 18 di Collison e Crawford hanno avuto la meglio sui 40 di Durant e i 27 di Westbrook, gli unici, insieme al solo Reggie Jackson (10 punti), ad andare in doppia cifra. Condizione che, palle perse a parte (16 quelle dei Thunders contro le 9 dei Clippers), ha dato la possibilità a Los Angeles prima di rientrare e successivamente di far sua la contesa.
Una partita pazzesca in una notte magica che rimanda ogni discorso a gara-5, quella che, volente o nolente, scriverà una pagina importante, se non decisiva, della sfida più equilibrata e spettacolare di queste semifinali di Conference.
L'appuntamento è per la notte del 14 maggio. Una notte imperdibile per chiunque.
A Washington ci si attendeva la riconferma di Indiana, rivista ad un certo livello e capace in gara-3 di prendere le misure agli Wizards tanto da lasciarli a soli 63 punti.
A Washington Indiana s'è riconfermata e nonostante un secondo quarto da 11 punti (un risultato che sarebbe potuto essere fatale) ed uno scarto di diciassette punti a fine primo tempo, ha portato a casa il punto del 3-1, con una prestazione da All-Star Game da parte del suo elemento più rappresentativo e qualitativo.
I 39 punti e 12 rimbalzi testimoniano la continua crescita del #24, in grado di fare la voce grossa quando il pallone comincia a pesare di più.
La vittoria dei Pacers, la prestazione di Paul George, fa credere che questa serie sia giunta al capolinea.
Ad Indianapolis, il 14 notte, ci sarà tutta la voglia e il desiderio di mettere la parola fine alla semifinale, per volare in finale in attesa degli Heat.
Una finale di Conference che onestamente non vediamo l'ora che cominci.
Stanotte si potrebbe concludere il cammino dei Trail Blazers, impegnati tra le mura amiche contro la franchigia più in forma della Lega. A Brooklyn, invece, LeBron e compagni cercheranno di andare sul 3-1 per poi chiudere ogni discorso a Miami.

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