L'equilibrio ha regnato per quasi tutta la gara.
Parità a rimbalzo (41-38 Indiana), parità di palle perse (13 Miami, 11 Indiana), parità nei punti realizzati in area (36 Indiana, 32 Miami).
Al massimo un mini-parziale subito recuperato da chi andava sotto. Il +5 con cui Indiana è andata davanti ad inizio ultimo periodo faceva presagire ad un finale diverso, tenendo soprattutto conto della serata poco brillante di Bosh (9 punti) e della non prolificità della panchina di Miami.
E' indubbiamente mancato Paul George (4-16 dal campo), così come David West (5-16), fermato principalmente dai 3 falli commessi nel primo tempo.
Ma vista la serata magica di Lance Stephenson (25 punti, 6 rimbalzi e 7 assist) e quella di Roy Hibbert (12 punti e 13 rimbalzi), sarebbe bastato poco per mettere in cantiere il clamoroso punto del 2-0.
Un risultato che avrebbe proiettato i Pacers verso le Finals.
A metà strada la verità. Indiana c'ha forse creduto poco, ha probabilmente fatto l'errore di considerare già suo il match. Miami ne ha approfittato, difendendo bene e lasciando piena libertà d'esecuzione ai suoi leader. LeBron e Dwyane ne hanno messi 22 sui 25 totali di ultimo quarto, chiudendo il match sull'87-83.
Gara-2 s'è mossa in linea con gara-1. Indiana attenta a non offrire ritmo a Miami, Heat imballati e "schiavi" della tattica dei Pacers.
Ci volevano i colpi di James e Wade per risollevare Miami da una fine che a 8 minuti dal termine sembrava certa.
Pronosticare come andrà a finire la finale della Eastern Conference è compito obbiettivamente arduo.
Miami l'ho vista oggettivamente spenta, ed il parziale di 1-1 è grasso che cola per Spoelstra e soci. Invertire forma e condizione psicologica non sarà uno scherzo, soprattutto se Indiana continuerà ad offrire quel gioco fatto di possesso e concretezza.
Certo, il Paul George visto ieri sera dovrà tornare ad essere quello ammirato in gara-1, e la difesa, a partire da Hibbert, dovrà mantenere quella concentrazione che ha tenuto per due gare consecutive gli Heat sotto la soglia dei 100 punti.
Stanotte ci si sposta ad Ovest, San Antonio per la precisione.
Per capire se Oklahoma riuscirà a tirare su la testa.
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