..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 26 agosto 2019

La "pacchia" (dov')è finita?

Lo hanno messo dietro ad una lavagna impartendogli, davanti all'intera classe politica italiana e ad un Paese intero, lezioni di politica, democrazia, diritto parlamentare e costituzionale, dignità e stile. (l'Avvocato del Popolo, al secolo Giuseppe Conte). 
Lo hanno tacciato di analfabetismo istituzionale, spiegando didascalicamente, a seguito del comizio propalato (anche) all'interno dell'aula del Senato, che la crisi di Governo è stata aperta per ambizioni politiche, rivendicazione di pieni poteri e interessi personali e di partito. (giornalisti vari). 
Lo hanno definitivamente escluso da qualsivoglia ritorno a quel Governo che lui stesso ha voluto far cadere mettendone in evidenza l'inaffidabilità. (Grillo, Di Maio, Fico, Taverna, Di Battista e i capigruppo in Parlamento del Movimento 5 Stelle). 
Lo hanno sputtanato davanti all'opinione pubblica e alle parti sociali sottolineando l'ennesima bugia annunciata nell'aula del Senato nel giorno delle comunicazioni del Presidente del Consiglio. (Maurizio Landini). 
E ora? E ora al ministro della propaganda non è rimasto altro che postare, su quei social che gli hanno portato un vasto consenso elettorale, una coppa di zabaione, una fetta di anguria, i soliti due link inerenti gli immigrati e un triste, patetico comunicato di risposta ad un ipotetico consigliere comunale del Pd.
Insomma, quell'onniprensenza ossessiva che da un anno e più occupava prime pagine, titoli di telegiornale, dibattiti da talk, conversazioni in famiglia e tra amici prima, durante e dopo i pasti, osannata, attaccata, come se fosse l’ombelico del mondo, manco facesse capoluogo di provincia, sembra essersi sciolta come neve al sole, dissolta (quasi) silenziosamente nel nulla. 
E allora la domanda sorge spontanea: ma la "pacchia" (dov')è finita?

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