Lo hanno messo dietro ad una lavagna impartendogli, davanti all'intera classe politica italiana e ad un Paese intero, lezioni di politica, democrazia, diritto parlamentare e costituzionale, dignità e stile. (l'Avvocato del Popolo, al secolo Giuseppe Conte).
Lo hanno tacciato di analfabetismo istituzionale, spiegando didascalicamente, a seguito del comizio propalato (anche) all'interno dell'aula del Senato, che la crisi di Governo è stata aperta per ambizioni politiche, rivendicazione di pieni poteri e interessi personali e di partito. (giornalisti vari).
Lo hanno definitivamente escluso da qualsivoglia ritorno a quel Governo che lui stesso ha voluto far cadere mettendone in evidenza l'inaffidabilità. (Grillo, Di Maio, Fico, Taverna, Di Battista e i capigruppo in Parlamento del Movimento 5 Stelle).
Lo hanno sputtanato davanti all'opinione pubblica e alle parti sociali sottolineando l'ennesima bugia annunciata nell'aula del Senato nel giorno delle comunicazioni del Presidente del Consiglio. (Maurizio Landini).
E ora? E ora al ministro della propaganda non è rimasto altro che postare, su quei social che gli hanno portato un vasto consenso elettorale, una coppa di zabaione, una fetta di anguria, i soliti due link inerenti gli immigrati e un triste, patetico comunicato di risposta ad un ipotetico consigliere comunale del Pd.
Insomma, quell'onniprensenza ossessiva che da un anno e più occupava prime pagine, titoli di telegiornale, dibattiti da talk, conversazioni in famiglia e tra amici prima, durante e dopo i pasti, osannata, attaccata, come se fosse l’ombelico del mondo, manco facesse capoluogo di provincia, sembra essersi sciolta come neve al sole, dissolta (quasi) silenziosamente nel nulla.
Insomma, quell'onniprensenza ossessiva che da un anno e più occupava prime pagine, titoli di telegiornale, dibattiti da talk, conversazioni in famiglia e tra amici prima, durante e dopo i pasti, osannata, attaccata, come se fosse l’ombelico del mondo, manco facesse capoluogo di provincia, sembra essersi sciolta come neve al sole, dissolta (quasi) silenziosamente nel nulla.
E allora la domanda sorge spontanea: ma la "pacchia" (dov')è finita?
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