..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 4 marzo 2020

Scuole e università chiuse fino al 15 marzo: ora serve la speranza e una promessa


Alla fine è arrivata la notizia che milioni di famiglie hanno atteso per l'intero pomeriggio: "Il governo chiude scuole e università fino al 15 marzo". Una delle misure per far fronte all'emergenza Coronavirus, discussa dall'esecutivo in una riunione in tarda mattinata a Palazzo Chigi, è stata confermata in una conferenza stampa dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. 
Mentre scrivo, come spiegato ampiamente dal premier Giuseppe Conte, si è firmato un nuovo decreto che fornirà ulteriori misure per il contenimento sanitario. 
Bisogna ritardare la diffusione del virus, ha spiegato Conte, perché "il sistema sanitario rischia di andare in sovraccarico, abbiamo un problema con la terapia intensiva se una crisi esponenziale dovesse proseguire"
Misure che riguardando quindi anche il comparto scuole e università, chiuse fino a metà mese per impedire altre ed eventuali che provocherebbero senza se e senza ma un ulteriore aggravamento di una situazione già di suo complicata. 
Nonostante le innumerevoli problematiche che comporta una decisione di tale portata (legate principalmente al mondo del lavoro e a chi come il sottoscritto ha figli portatori di handicap), non posso che essere favorevole con quanto deciso dal governo e le istituzioni tutte, una scelta a piena tutela degli studenti e alla salvaguardia di un sistema sanitario che da settimane è sottoposto ad un carico di lavoro decisamente importante. 
Ora, in attesa di ciò che accadrà nei prossimi giorni, rimane da aggrapparsi a una speranza e a una promessa, quella che lo stesso governo dovrà attuare a emergenza rientrata. 
La speranza è che nel più breve tempo possibile venga contenuta l'epidemia creata dal Covid-19, uscendo da una condizione che ha inevitabilmente stravolto la vita quotidiana di milioni di persone. 
La promessa che il governo dovrà prima fare e poi mantenere nei confronti di tutte le famiglie interessate dalla chiusura di scuole e università, che si lega inevitabilmente al discorso rilasciato dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, parlando in sala stampa a Palazzo Chigi: "Mi impegno a far sì che il servizio pubblico essenziale seppur a distanza venga fornito a tutti i nostri studenti", sarà quella di sopprimere tutte le feste già in calendario dal 15 marzo alla fine dell'anno. 
Una soluzione emergenziale e straordinaria che consentirebbe il recupero delle giornate di scuola perse, con la possibilità di riprendere il programma scolastico e senza interruzioni portarlo, seppur in condizioni limite, a termine.

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