..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 6 febbraio 2008

ASSENZA INGIUSTIFICATA di AFFINI (AIA)

Il campionato di calcio 2007/2008 è completamente falsato.
Inutile girarci intorno, nelle ventuno giornate finora disputate sono stati commessi, dati alla mano, più errori arbitrali che negli ultimi cinque campionati.
Dall'esame della carta stampata e delle moviole televisive, gli errori più determinanti, sono stati commessi a favore dell’Inter, squadra prima in classifica.
Da un’analisi apparsa nella mattina di martedì 5 febbraio, sul cartaceo de La Gazzetta dello Sport, si può tranquillamente evincere come questi dati facciano cambiare in maniera sostanziale la classifica del campionato di calcio. Stravolte le prime posizioni, con la Juventus in testa con un vantaggio di 3 punti su Roma e Inter (ora appaiate), il Milan al quarto posto con un vantaggio di addirittura 5 punti sulla quinta, la Fiorentina. Nelle posizioni di coda, sostanzialmente le squadre si equivalgono, eccetto la Reggina, che senza gli errori si ritroverebbe a ridosso della zona Uefa.
In queste ipotetiche classifiche a confronto, il dato “punti persi-punti guadagnati” è da brividi: spicca il Milan con -8 punti, seguito da Juventus e Reggina con -7, a distacco l’Atalanta con -4, tra le grandi, Roma, Lazio e Fiorentina si equivalgono, rispettivamente con -1, 0 e +1. In cima alla classifica delle squadre che hanno usufruito di più punti, in base agli errori arbitrali, spicca l’Inter con addirittura un +8.
Insomma, un vero e proprio disastro, se si considera che, dopo l’avvento di Calciopoli, si era detto e scritto che finalmente tutti (parole di Mancini, allenatore dell’Inter) avrebbero avuto modo di poter vincere, avendo debellato il cosidetto “sistema” che pilotava partite e arbitri.
Nella stessa giornata (05/02/2008), oltre all'analisi sopracitata del quotidiano di Via Solferino, anche l'Osservatorio sugli errori arbitrali nel calcio (condotto da Make Tailored Advertising, società specializzata nel marketing dello sport) evidenzia come gli errori arbitrali nelle situazioni limite avrebbero falsato il 52% delle partite, spostando ben 156 punti in classifica. Le squadre più penalizzate sarebbero la Juventus (-13 punti), il Milan (-7), la Lazio (-5), e la Reggina, che si ritroverebbe con addirittura 12 punti in meno del dovuto. Gli arbitri avrebbero invece favorito l'Inter (+6).
Si può notare come, aldilà delle discrepanze sui numeri dovute alle differenti metodologie di indagine, le tendenze individuate siano comuni alle due inchieste: Inter nettamente favorita, Juve e Milan danneggiate pesantemente.
Nonostante questo, a differenza di tre anni orsono, i commenti degli addetti ai lavori seguono il filone dell’incapacità arbitrale, puntando il dito dell’accusa contro Pierluigi Collina, designatore attuale degli arbitri, per l’incapacità di allenare in modo adeguato i suoi sottoposti.
Infatti dallo specchietto fatto a pagina “2” de La Gazzetta dello Sport, sulle classifiche a confronto, si “pilota” il lettore nel prendere tali dati come un gioco, una provocazione, anche se sono ben 46 le partite individuate come modificate dagli errori arbitrali, dal loro vero risultato finale, per poi concludere la disamina con il verbo “divertitevi”, facendo notare al lettore di non guardare dietro queste classifiche chissà quali complotti.
In pratica non esiste nessuna “cupola” e ancora meno un “sistema” che favorirebbe l’Inter, al contrario di quello che accadeva ai tempi della Juventus, dove tra la “sudditanza psicologica”, il “sistema Moggi”, e il condizionamento della dirigenza bianconera nei confronti delle “giacchette nere” faceva pensare, scrivere e dire ai più che nel mondo del calcio c’era la corruzione, che le partite erano pilotate attraverso ammonizioni mirate e situazioni di gioco (calci di rigore, fuorigioco, etc. etc.) dove era sistematicamente favorita la Juventus.
In pratica una sentenza a priori.
Da qui Calciopoli e tutto ciò che ne conseguì.
Una differenza sostanziale di giudizio, i famosi due pesi e due misure, valutati tali perché oggi non ci sono, a differenza di allora, arbitri esperti e capaci di arbitrare gare di un certo livello ma una nuova leva che si affaccia per la prima volta nel massimo campionato nazionale.
Ma non è proprio così.
Sabato 15 dicembre 2007, si è alzato il sipario, nell’aula 112 del Palazzo di Giustizia di Napoli al Centro direzionale, sul processo di Calciopoli-bis.
Davanti al gup Eduardo De Gregorio, è stata celebrata l’udienza preliminare che, dovrà stabilire se e quando dovranno essere processati i 37 imputati dell’inchiesta.
Tra questi 37 imputati, oltre a nomi oramai arcinoti ai più, compaiono anche arbitri e assistenti.
Nell’elenco si leggono i nomi di: Marcello Ambrosino, Duccio Baglioni, Paolo Bergamo, Paolo Bertini, Franco Carraro, Stefano Cassarà, Enrico Ceniccola,Antonio Dattilo, Massimo De Santis, Andrea Della Valle, Diego Della Valle, Paolo Dondarini, Mariano Fabiani, Maria Grazia Fazi, Giuseppe Foschetti, Pasquale Foti, Marco Gabriele, Silvio Gemignani, Francesco Ghirelli, Antonio Giraudo, Alessandro Griselli, Tullio Lanese, Claudio Lotito, Gennaro Mazzei, Innocenzo Mazzini, Leonardo Meani, Sandro Mencucci, Domenico Messina, Luciano Moggi, Pierluigi Pairetto, Tiziano Pieri, Claudio Puglisi, Salvatore Racalbuto, Gianluca Rocchi, Pasquale Rodomonti, Ignazio Scardina, Stefano Titomanlio.
Abbiamo voluto evidenziare in grassetto, arbitri ed assistenti dell’attuale organico dell'Associazione Italiana Arbitri (Aia), composta da un commissario (Collina), tre vicecommissari (Borriello, Capraro e Stevanato), 43 arbitri, 86 assistenti e 47 osservatori.
Ritroviamo quindi nell’ordine: Bertini, Dondarini, Pieri e Rocchi come arbitri, Ambrosino e Griselli come assistenti.
Nell’organigramma sopra elencato dell’Aia, ritroviamo anche nomi come: Pierluigi Collina (come già specificato, designatore), Gianluca Paparesta e Paolo Tagliavento come arbitri, Cristiano Copelli e Alessandro Stagnoli come assistenti.
Da questo elenco notiamo come ci sono nomi che hanno fatto e fanno ancora parte dello scandalo di Calciopoli. Personaggi che, attualmente scendono regolarmente in campo ad ogni domenica di campionato, designati da quel Collina che si telefonava con Meani ed organizzava un incontro clandestino con Galliani.
Prendendo in esame le direzioni dei soli arbitri, da una statistica, si può tranquillamente evincere il numero di direzioni che hanno effettuato in questa stagione, arbitri che sono scesi in campo nel periodo pre-Calciopoli e successivamente implicati e deferiti:
Dondarini 11 gare
Rocchi 11 gare
Tagliavento 9 gare
A questo punto ci domandiamo: ma se allora, gli errori arbitrali erano definiti “pilotati da un sistema” e oggi, gli stessi errori (molti di più) sono definiti "per incapacità ed inesperienza", qualcuno ci può spiegare quale differenza passa, se poi le stesse identiche persone sono ancora oggi protagoniste degli stessi errori?
L’esempio lampante è accaduto domenica a San Siro durante la partita Inter-Empoli.
L’arbitro che ha diretto la gara è Paolo Tagliavento, coinvolto nel 2006 nell’ambito di Calciopoli (peraltro prosciolto in sede di giustizia sportiva senza che il procuratore Palazzi impugnasse la sentenza) per alcune intercettazioni telefoniche e che domenica (03/02/2008 ndr) ha concesso un clamoroso calcio di rigore inesistente ai neroazzurri (era stato fermato già dopo la partita Cagliari-Juve).
Dunque qui le cose non quadrano: prima Tagliavento era stato inserito nell’inchiesta Calciopoli per presunti errori a favorire questo o quello, mentre oggi viene fatto passare per un arbitro incapace (Tagliavento è stato promosso internazionale il 1 gennaio 2007) e inesperto e si afferma che gli errori fanno parte della nuova leva arbitrale condotta da Pierluigi Collina.
Vorremo tanto che qualcuno ci spiegasse, in maniera chiara, come mai vengono usati due pesi e due misure, da televisioni e quotidiani, sullo stesso identico film, vorremmo anche capire come mai, alcuni arbitri e assistenti sono stati fatti fuori (coloro che sono stati implicati nelle partite della Juventus, peraltro non sentenziate, ma altresì considerate non alterate), perché implicati nelle inchieste sul farneticante calcio “malato e corrotto”, e altri invece sono rientrati a pieno organico (coloro che hanno riguardato casi di partite sospette di altre squadre) con annesse promozioni ad internazionali.
Vorremo altresì sapere come mai, alcuni degli indagati possono tranquillamente continuare a svolgere il proprio lavoro, mentre altri non possono nemmeno telefonare ad un amico per scambiarsi gli auguri di buon anno.
Per concludere, vorremmo ancora sapere se è possibile, vista l’accusa che pende a carico degli indagati (frode sportiva), che continuino, commettendo errori a non finire nel campionato più falsato di sempre, ad arbitrare tranquillamente, senza che nessuno, ora, pensi minimamente ad un “sistema” o ad una “cupola”.
Strana la vita. Ora che la Juventus non conta più (e probabilmente questo accadrà per anni, vivendo nell’ombra del terremoto Calciopoli) e gli errori sono direzionati a favorire una sola squadra, si parla di incapacità mentre prima, quando la predominanza tecnica ed agonistica era a favore della Juventus, che vinceva i campionati con gli stessi errori pro e contro delle dirette avversarie, erano errori che si celavano dietro un “sistema da banda di truffatori”.
di Cirdan

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