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martedì 28 ottobre 2008

NBA, SI RIPARTE

Tutti contro Boston: riparte l'Nba. Tre italiani in campo
di Dario Ricci
Boston che vuole difendere l'anello, Los Angeles (sponda Lakers) che sogna di strapparglielo, San Antonio decisa a ritornare grande: E poi i "vecchietti" terribili di Detroit, i Cavaliers del grande LeBron James, e lo "spaghetti – basket" che punta su un trio d'eccezione – Gallinari, Belinelli, Bargnani – per trovare finalmente la sua dimensione Oltreoceano. Signore e signori, è dal 1947 che la magia si ripete, nel momento esatto in cui l'arbitro lancia verso il cielo la prima palla a due. L'Nba riparte. Su il sipario.
Trifogli per il bis – È dal 2002 che la squadra detentrice del titolo non si ripete l'anno successivo (allora, addirittura, i Lakers della premiata ditta O'Neal - Kobe Bryant chiusero la tripletta iniziata nel 2000). Normale quindi che i Boston Celtics, interrotto il digiuno che durava dal 1986 puntino al bis. Molto dipenderà dalla capacità di coach Doc Rivers di tenere alta la motivazione del gruppo, e soprattutto dei "Big Three", Pierce, Allen e Garnett. Della squadra campione non c'è più Posey, ora a New Orleans, ma gli altri (a partire dal play Rondo e dal centro Perkins) hanno ancora margini di miglioramento. Se lo vorranno.
Gli sfidanti – Molti, tanti. In attesa poi che sia il parquet ad assottigliare il gruppo delle pretendenti al trono. In prima fila i Los Angeles Lakers che ritrovano sottocanestro il talento di Bynum, infortunatosi l'anno scorso proprio sul più bello (quasi in contemporanea all'arrivo di Gasol da Memphis). Poi gli Spurs che dovranno fare a meno all'inizio di Manu Ginobili, tornato con una caviglia fuori uso dalle Olimpiadi. Ma San Antonio potrà comunque contare sempre sui suoi veterani, a partire da Tony Parker eTim Duncan. In fatto di vecchietti terribili, poi, occhio sempre ai Detroit Pistons: fallito l'assalto all'anello, i Pistoni hanno cambiato…il pilota, dando il benservito a coach Saunders, sostituito da Michael Curry. Intatto il gruppo storico (Hamilton, Prince, Billups, Rasheed Wallace) si aspetta l'esplosione di Stuckey come point-guard. Attenzione alla Orlando di Dwight Howard e alla New Orleans di Chris Paul: l'anno scorso diedero spettacolo. Stavolta potrebbe arrivare anche il grande risultato.
Le sorprese – Due le franchigie che potrebbero fare il colpaccio. Philadelphia è pronta a stupire: l'arrivo di Elton Brand dai Clippers regala ai 76ers una nuova dimensione nell'area colorata, e il resto della banda (Igoudala in testa) sembra pronto al grande salto. L'arrivo di Ron Artest potrebbe lanciare definitivamente in orbita gli Houston Rockets. L'ex Sacramento ha talento immenso in attacco e difesa e, malgrado la carriera fin troppo burrascosa, è l'ideale complemento del duo Tracy Mc Grady – Yao Ming. Sempre a Ovest, potrebbero stupire i Portland Trailblazers, che l'anno scorso sfiorarono i playoff.
I flop - Difficili prevederli fin da ora, ma se molte squadre vivacchieranno nell'anonimato, qualche team rischia qualcosa in più. È il caso dei Dallas Mavericks: l'arrivo del 35enne Jason Kidd in regia, fortemente voluto dal proprietario Cuban, non è stato metabolizzato dalla squadra. Per tutti ha pagato Avery Johnson, sostituito in panchina da Rick Carlisle. Ma ora basteranno le prodezze del solito Nowitzki (peraltro in calo, seppur lieve, nelle ultime due stagioni)? Discorso simile per Phoenix. Finita l'era D'Antoni, i Suns si ritrovano con un Nash sempre grande, ma anche sempre più logoro, e con le 36 primavere di Shaquille sottocanestro. Scenario che non induce all'ottimismo…
I colpi del mercato – Detto di Artest, c'è da registrare un altro bel colpo di Houston, che ha strappato a San Antonio Brent Barry, letale tiratore da 3. Ma a spostare davvero gli equilibri – come detto – è l'arrivo di Brand a Philadelfia dai Los Angeles Clippers L'unico dubbio è legato alla tenuta del tallone d'Achille dell'ala forte, che già l'anno scorso è stato out per oltre 60 partite. Interessante anche lo scambio tra gli stessi Clippers (che hanno preso Baron Davis) e i Golden State Warriors (che hanno firmato Corey Magette). Infine, la scommessa di Toronto, che ha preso da Indiana Jermaine O'Neal per aggiungere chili e talento al fianco di Bosh e Bargnani nei pressi del tabellone.
Il ritorno dell'anno – Oltre al rientro di Bynum nei Lakers, c'è grande attesa per un altro "big man" ch di fatto farà il suo esordio nella Lega, pur essendo stato la prima scelta assoluta 2007. Stiamo parlando di Greg Oden, il centro 20enne di Portland, out tutto lo scorso anno per una frattura a un ginocchio. Infortunio che (pare) dimenticato: Oden in pre-season ha già fatto capire che, se la salute (e il ginocchio) regge, a Portland quest'anno ne vedranno delle belle…
Mvp dell'anno – Tanti gli aspiranti. Ma tra Kobe Bryant e LeBron James potrebbe spuntarla Chris Paul, fenomenale realizzatore, regista e smazzatore d'assist degli Hornets. Del resto, l'anno passato era stato superato in volata solo da Kobe. Ma, a 23 anni, il futuro (e un bel pezzo di presente) è suo.
Spaghetti basket – In tutto questo bendiddio, con gli spagnoli Calderon (Toronto) e Rudy Fernandez (Portland) che si candidano al ruolo di migliori "stranieri" nella Lega, occhio anche alla fetta tricolore dell'Nba. Danilo Gallinari a New York dovrà prima superare i guai alla schiena e poi lo scetticismo di una piazza storicamente difficile, ma se starà bene non fallirà. A Golden State, Marco Belinelli, dopo un anno passato tra panca e tribuna, dovrà ora sfruttare ogni minima opportunità concessagli da coach Nelson. Stagione decisiva anche per Andrea Bargnani: al terzo anno a Toronto, e dopo essere stato una prima scelta assoluta, il romano si gioca tutto. O diventa un "big" o sarà solo una comparsa nel grande circo dei canestri a stelle e strisce. Intanto, però, ha prolungato il contratto con i Raptors fino al 2010.

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