Il calcio italiano è stato fregato dal suo stesso sistema, che ha lasciato i debiti da pagare, una cultura che fa pena ed un grado di competizione agonistica che lo esclude. Oltre che fottuto, però, pare che qualcuno tenga a farlo apparire anche vergognoso.
Facciamo attenzione: Il presidente della Lega Calcio dice: “…in Europa, tolti i diritti tv, non siamo neanche fra le prime dieci Leghe. I nostri stadi fanno vergogna. Abbiamo perso la gara per il 2012 (gli Europei assegnati a Polonia e Ucraina, ndr) perchè facevamo vergogna”. Ma afferma: “…il campionato funziona, noi funzioniamo” . Qualcosa non quadra.
Qui c’è un branco di buoi che va felice al mattatoio, applaudendo le esternazioni del boia. Le grandi squadre avrebbero ottimi motivi per protestare. Frequentano una competizione – la Champions - che costa un occhio, ma ne ricavano meno, sia economicamente che sportivamente, delle squadre di altri Paesi, Inghilterra in primis. Ottengono titoli interni che non contengono valore aggiunto perché vinti senza una reale competizione. Quest’ ultima qualitativamente inferiore rispetto al decennio in cui operò, guarda caso, la “Triade”.
Dovrebbero essere arrabbiati neri, inferociti per il danno creato con la farsa di Calciopoli. Invece occupano le assemblee di Lega come se ci sia qualche cosa da conservare e contro tutto quello che c’era prima, che era tanto! Si rivoltano non contro coloro che hanno azzerato tutto, ma da questi sollecitati invadono il piccolo schermo, e con sorrisi e slogan di nuova generazione, sbandierano il nuovo calcio. Neanche si vincesse la Champions ogni anno.
Formatosi con la cultura del sospetto e dell’invidia e non negli studi di settore, dedito all’apparire e non all’essere, questo immaturo e invecchiato sistema giudicava delle telefonate, quando le stesse, molto meno reclamizzate, venivano espletate, e promosse, tra gli stessi componenti del “palazzo” e coloro che vennero indiziati a capo di una cupola. Roba da manicomio.
Negli ultimi due anni, a livello continentale abbiamo preso schiaffi da chiunque, non portando a casa nulla, e ogni anno che passa un campione di casa fa la valigia, sostituito da chi ha già dato il meglio in altri lidi. Il contrario di quello che accadeva prima.
Si parla di stadi vergognosi, fatiscenti, denunciati da chi, ieri, era Presidente della Federcalcio e facente parte del comitato organizzatore di “Italia ‘90”. E qui la vergogna è lampante. Se nel calcio fossero un po’ più numerosi quelli che ragionano liberamente, e non si spaventano a farlo, non sarebbe male.
Incattivitevi con quel sistema che ha distrutto un movimento alimentato dalla competizione (anno 2005: tre italiane in semifinale di Champions) e dalla possibilità di primeggiare se meritevoli, perché se vi comportate come i giornali hanno descritto sarete solo dei conservatori dell’ inconservabile.
Il vostro interesse è che ci sia una leale gara fra meritevoli, chi vi ha preceduto lo ha preteso difendendosi con le unghie. Oggi sorridete e percepite tutto in buona fede, sarebbe invece il caso di rompere con l’ambiente che protegge gli incapaci e riprendervi il futuro.
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