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lunedì 29 agosto 2011

RED BULL INDIANAPOLIS GRAND PRIX / 5

In 102 anni di storia dell’Indianapolis Motor Speedway nessun australiano tra 500 miglia, Brickyard 400 della NASCAR, Formula 1 e MotoGP era riuscito a transitare sul “Brickyard” da vincitore. Non poteva che esser Casey Stoner a colmare questa lacuna, per la prima volta portando il #27 in cima al “Pylon” (la torre di segnalazione per il pubblico della classifica di gara), al settimo centro stagionale su 12 gare, la 30esima in carriera nell classe regina. Un’affermazione preziosa ai fini campionato sfruttando i problemi incontrati da Jorge Lorenzo, soltanto quarto e battuto nel confronto diretto in Yamaha dal compagno di squadra Ben Spies (3° in rimonta dopo una partenza da dimenticare), ora costretto ad inseguire con ben 44 punti di svantaggio.

Si può parlare di mondiale “ipotecato” per Stoner, di sicuro in questo momento sembra quasi imbattibile come testimonia la tripletta da Laguna Seca a Indy passando per Brno, pronto a ripetersi tra sette giorni a Misano Adriatico, quasi l’ultima chiamata per “Porfuera”. Con un Stoner così, per gli altri “big” della top class ci sono soltanto le briciole o poco più: Dani Pedrosa conquista una meritevole seconda piazza, un rimontante Ben Spies rimedia un podio chiudendo in terza posizione, dimostrando con il sorpasso ai danni di Jorge Lorenzo che in MotoGP (e nello specifico al box Yamaha Factory) i giochi di squadra sono banditi per etica sportiva e professionale.

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